Truffa ville venete, udienza al via

Caro-fatture e corruzione le accuse all’architetto Brancaleoni, proprietari e tecnici

VENEZIA. Aperta e subito aggiornata al 23 maggio l’udienza per il rinvio a giudizio dell’architetto Marco Brancaleoni, il funzionario dell’Istituto Ville Venete accusato dalla pm Paola Tonini - che lo aveva fatto arrestare nella primavera del 2012 - di truffa aggravata ai danni della Regione e corruzione: si sarebbe fatto pagare fino a 10 mila euro (otto gli episodi contestati) da proprietari delle ville in modo da far crescere le spese sostenute per i restauri, ottenendo così un mutuo più alto per alcune decine di migliaia di euro e truffando la Regione, che finanzia l’Istituto.

L’udienza - in programma davanti al gup Antonio Liguori - è stata aggiornata al 23 maggio per un difetto di notifica: tempo che darà anche modo all’avvocato Tommaso Bortoluzzi (difensore dell’architetto) di verificare la possibilità di raggiungere un patteggiamento con la Procura. Intesa che la pm Tonini ha condizionato al risarcimento all’Istituto Ville Venete. Con Brancaleoni - che si è difeso sostenendo che si trattava di parcelle per consulenze per la vendita di alcuni immobili o pubblicazioni per altri - la pm Tonini ha chiesto il rinvio a giudizio anche per la moglie dell’architetto, Chiara Catalano e altri otto imputati.

Si tratta di Oreste Fracasso, 89 anni, ex presidente degli industriali di Venezia e proprietario di Villa Soranzo a Fiesso d’Artico; del milanese Lorenzo Borletti, 56 anni, oggi vice presidente del Consorzio vino doc di Bagnoli e proprietario di Villa Widmann Borletti a Bagnoli; Nicola Marzaro, 43 anni, proprietario di Villa Ferramosca Sesso Beggiato di Grisignano di Zocco; Alberto Bergamini, 65 anni, imprenditore rodigino nel settore delle pelli e proprietario di Villa Martelli Piccioli a Canaro; Bruno Carraro, 57 anni di Aviano,titolare della Domovip proprietario di Villa Menegozzi Brazzodoro; Marcello Bernardini di Verona, 69 anni, proprietario di villa Albertini Fraccaroli detta "Alberta" nel Veronese. Tra gli indagati ci sono l’architetto padovano Ferruccio Tasinato e il geometra di Fiesso Stefano Guzzonato. (r.d.r.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia