Truffa del finto carabiniere, inchiodato dai militari veri mentre scappa con i gioielli di una 88enne
L’anziana di San Donà era stata contattata da un uomo che le chiedeva 7.000 euro per evitare l’arresto alla figlia: lei gli ha consegnato tutti i suoi averi, valore 40 mila euro. Ma i carabinieri sono arrivati prima

Si è presentato in taxi, per fingere meglio la messinscena. Ancora un arresto per truffa ai danni di una persona anziana commessa con la tecnica del “finto carabiniere”, ma questa volta il truffatore, un italiano di 19 anni che evidentemente aveva studiato la parte molto bene, è stato inchiodato dai carabinieri, arrivati prima che lui riuscisse a mettere a segno il colpo.
Questa volta è successo a San Donà di Piave nel primo pomeriggio di lunedì 26 febbraio. Una pattuglia di carabinieri in abiti civili del Nucleo Operativo della Compagnia di San Donà di Piave, nel corso di uno specifico servizio proprio per arginare il fenomeno delle truffe ai danni di persone anziane, che in questi giorni sono in aumento, ha notato un giovane scendere da un taxi e avvicinarsi con fare sospetto alla porta di un’abitazione dal cui cortile usciva una donna anziana che gli consegnava un sacchetto che riponeva velocemente nel suo zaino.

I militari si sono avvicinati prontamente per procedere al controllo dell’uomo che, per tutta risposta, si è dato alla fuga nei campi adiacenti. Il tempestivo intervento di due equipaggi del Nucleo Radiomobile ha consentito di fermare il fuggitivo poco dopo.
I militari hanno appurato che alcuni minuti prima la vittima, una 88enne del posto, sarebbe stata contattata telefonicamente da un soggetto qualificatosi come “maresciallo dei carabinieri di San Donà di Piave" che le avrebbe detto che la figlia doveva presentarsi in caserma per una notifica e, in una seconda chiamata, che avrebbe dovuto pagare 7.000 euro di multa chiedendo se avesse contanti o preziosi per evitarne l’arresto.
L’anziana, abilmente circuita dall’umo al telefono, ha messo in un sacchetto i monili in suo possesso, del valore stimato di 40.000 euro, che ha poi consegnato all’emissario giunto a domicilio, qualificatosi quale carabiniere in borghese.
La refurtiva, interamente recuperata, è stata restituita alla vittima. Il giovane, invece, è stato arrestato fino alla convalida avvenuta la mattina del giorno successivo con la contestuale condanna, in sede di giudizio direttissimo, a 2 di reclusione e 500 euro di multa per truffa aggravata in concorso.
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