Tribunale paralizzato, è rivolta

Portogruaro. I processi continuano a essere rinviati, ma non è certo il trasferimento a Pordenone
Di Gian Piero Del Gallo
PORTOGRUARO TRIBUNALE (FG)
PORTOGRUARO TRIBUNALE (FG)

PORTOGRUARO. Sciopero degli avvocati a fine maggio, mesi di rinvio delle udienze e sta crescendo l'ipotesi di una proroga per il trasferimento del Tribunale da Portogruaro a Pordenone. Non sarebbe più entro il 13 settembre, ma tale data andrebbe posticipata al 2014 ed anche con qualche punto interrogativo. E da molti studi legali l'invito alle istituzioni a fare presto, perché, piuttosto di una proroga, che andrebbe a paralizzare l'intero settore giudiziario, è mille volte meglio il trasferimento a Pordenone. E il presidente della camera degli avvocati, Alvise Cecchinato, scrive ai parlamentari e al sindaco. Ci sono già centinaia di processi che non trovano accoglienza, che si sovrappongono gli uni agli altri, bloccando di fatto l'intero apparato legislativo. Le due giornate di sciopero indette la scorsa settimana dagli avvocati e dall'organismo unitario dell'Avvocatura, hanno incrinato quelle certezze ministeriali sulla chiusura e successivi trasferimenti delle sezioni distaccate tanto che durante la proroga, potrebbe anche essere presa in considerazione una analisi più approfondita dei tagli. Il tribunale portogruarese si trova già in una situazione che definire critica è quanto meno riduttivo, dovuta all'assenza per malattia del cancelliere Francesco Cenari e dalla scadenza dell'applicazione del giudice Odoardo Andrea Comez. Ed è ancor più critica per l'assenza di un giudice togato, anche applicato in via parziale e temporanea, ma almeno sino a quando l'ufficio sarà operativo per legge. Ma quello che fa pensare sono le posizioni delle due realtà regionali, entrambe comprensibili ma non giustificabili: Venezia non può decidere l'applicazione di un giudice togato in quanto il tribunale di Portogruaro è in fase di trasferimento a Pordenone, di rimando Pordenone non può prendere alcuna iniziativa per una realtà che è ancora in Veneto. Gli stessi avvocati, soprattutto i grandi studi legali, sono in difficoltà: vorrebbero istruire procedimenti legali al tribunale di Pordenone, che possano iniziare dopo il 13 settembre, ma per ovvie ragioni, il tribunale friulano non può effettuare le notifiche. Lo stesso sarà per quelli già iniziati a Portogruaro che, proseguendo dopo il 13 settembre, dovranno essere discussi a Venezia. Sulle centinaia di processi in attesa, la sospensione feriale che dall’1 agosto e fino al 15 settembre, consentirà la discussione di procedimenti urgenti solo in sessione penale al tribunale di Venezia. «Abbiamo coinvolto il sindaco Antonio Bertoncello e i parlamentari Andrea Martella, Sara Moretto ed Emanuele Prataviera perché si adoperino sulla richiesta che, a prescindere dalla sorte della sezione distaccata, sulla cui soppressione permane l'assoluta contrarietà», ha detto il presidente della Camera degli avvocati, Alvise Cecchinato, stante il pregiudizio che crea l'incertezza e la precarietà, sia esclusa ogni proroga e sia invece confermata la previsione del passaggio per il 13 settembre 2013 del tribunale a Pordenone». E così siamo al solito teorema del Gattopardo, cambiare tutto per poi non cambiare nulla.

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