Traffico di opere sono stati ritrovati altri due quadri

Ancora quadri ritrovati dai carabinieri di Mestre che stanno ricostruendo il traffico di opere d’arte rubate in nobili palazzi dalla banda dei maggiordomi infedeli con la complicità del principe Barozzi.
Sono passati circa due mesi da quando i militari hanno interrotto l’attività del gruppo, individuando non solo gli autori materiali degli “scambi” delle tele, ma anche i “mandanti”, le “teste pensanti” dell’organizzazione.
L’indagine, partita da una serie di sopralluoghi nel centro storico di Venezia – nella famosa “Casetta Rossa” del D’Annunzio e in due altre abitazioni – aveva permesso infatti di svelare l’attività di tre italiani - con i ruoli di mandante, ricettatore ed esecutore materiale – e due cittadini originari dello Sri Lanka, domestici presso le “aristocratiche” dimore, che, all’insaputa dei proprietari, rubavano oggetti di valore e sostituivano le tele di dipinti di valore con copie serigrafate, perfettamente riproducenti l’originale.
L’attività d’indagine, dei carabinieri del Nucleo Operativo e radiomobile della compagnia di Mestre, aveva permesso di scoprire il furto di 41 quadri e di numerosi oggetti di argenteria – dai palazzi veneziani e da altre ville patrizie a Schio e Stra – e arrestare tutti i responsabili.
Interrotta l’attività del gruppo, è poi proseguita la parallela e mai interrotta opera di ricerca delle opere originali, che, a fine giugno, ha permesso agli investigatori dell’Arma di recuperare un ulteriore dipinto originale, esposto in bella mostra nel salotto dell’abitazione di un professionista in provincia di Pordenone.
Il dipinto, che ritrae armature ed orpelli, è attribuito al pittore Francesco Fieravino, detto “Il Maltese”, risalente al Seicento, è stato valutato per una cifra che si aggira intorno ai 70.000 euro.
Lo stesso, già sottoposto a sequestro per gli accertamenti ed in attesa delle verifiche del caso, è stato confrontato con la copia pure recuperata dai carabinieri nell’abitazione dell’ignaro professionista friulano.
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