Tetraplegico dopo un incidente in laguna: risarcimento da oltre due milioni

Venezia, vittima un uomo della Giudecca che oggi ha 33 anni. Dovranno pagare il guidatore della barca e l’assicurazione

VENEZIA. Un maxi risarcimento da 2 milioni e 380 mila euro, «come pochi se n’erano visti in sede di giudice di pace», commentano i legali delle parti civili.

Una cifra, questa, che va ad aggiungersi ai 605 mila già versati dall’assicurazione alla famiglia e che dovrà essere implementata con le erogazioni pensionistiche dell’Inail.

A tre anni e mezzo dall’incidente che ha sconvolto la vita di Thomas Bognolo della Giudecca, che oggi ha 33 anni, rimasto tetraplegico, la giudice Tiziana Cristante della sezione penale del giudice di pace di Venezia ha stabilito la provvisionale milionaria: 1,8 milioni per Bognolo, 150 mila euro per la madre, 100 mila euro per il padre, 80 mila euro per il fratello, 200 mila euro per il figlio minore, 50 mila euro per la ex convivente.

A dover risarcire sono chiamati in solido Alex Saivezzo, 25 anni, anch’egli pescatore della Giudecca, che quel giorno era al timone dell’imbarcazione su cui viaggiava anche Bognolo, e Groupama Assicurazioni. Si tratta, va detto, di una provvisionale, una sorta di anticipo che verrà globalmente definito in sede di causa civile, sempre che non si arrivi nel frattempo a un accordo tra le parti.

L’incidente risale al 25 maggio 2013: Bognolo, che faceva capo alla Cooperativa Pescatori di San Marco (difesa dall’avvocato Marco Vassallo) era a bordo della barca condotta da Saivezzo.

Lungo il canale Vittorio Emanuele III, non lontano dall’isola delle Trezze, l’imbarcazione si era scontrata con una bricola. Bognolo aveva perso l’equilibrio ed era caduto all’interno della barca, sbattendo la testa. In seguito alla caduta, il giovane pescatore si era fratturato diverse costole e il trauma cranico lo aveva fatto finire in coma. In seguito all’incidente, Bognolo è stato dichiarato invalido al cento per cento.

Le parti civili, ovvero la vittima e i suoi familiari, si erano costituite parti civili con gli avvocati Augusto Palese, Renato Alberini, Niccolò Bullo, Paolo Vianello e Gian Luca De Biasi.

All’udienza ono stati sentiti i consulenti tecnici delle parti civili - Nico Zaramella in qualità di medico legale, Rubens De Nicola come consulente psichiatrico e Michele De Faveri come consulente contabile - che hanno descritto gli effetti disastrosi dell’incidente sulla salute del giovane pescatore e sulla sua famiglia.

La pubblica accusa e i difensori delle parti civili avevano già chiesto la condanna di Saivezzo, avanzando una richiesta di risarcimento di 10 milioni. Posizione diametralmente opposta per l’avvocato che difende il conducente della barca e per il legale dell’assicurazione.

La giudice Cristante ha riconosciuto la piena responsabilità di Saivezzo per lesioni colpose, condannandolo a una multa di 1.600 euro, rimettendo al giudice la quantificazione integrale del risarcimento ma disponendo la maxi provvisionale in solido. Trattandosi di incidente sul lavoro, la compagnia assicurativa dovrà sostenere anche le erogazioni pensionistiche che l’Inail sta corrispondendo e corrisponderà a Bognolo per tutta la vita.

Nessuna responsabilità, infine, per la Cooperativa Pescatori di San Marco.

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