Strade comunali schedate Un elenco di 1.300 voci

La delibera: via Fradeletto e calle Legrenzi potrebbero non essere più dei privati Nulla cambia per galleria Matteotti. Manutenzioni a carico dei proprietari
Di Mitia Chiarin
MESTRE 22/11/2004 Chiusura di Calle Legrenzi (C) Bertolin Matteo richiesto da PELLICANI MESTRE 22/11/2004 Chiusura di Calle Legrenzi
MESTRE 22/11/2004 Chiusura di Calle Legrenzi (C) Bertolin Matteo richiesto da PELLICANI MESTRE 22/11/2004 Chiusura di Calle Legrenzi

Quasi 1.300 strade ad uso pubblico di competenza comunale mappate a partire dal 2009 dagli uffici del Patrimonio e poi verificate anche con le Municipalità.

Quattro anni di lavoro per mettere ordine nella selva di strade che compongono la terraferma e definirne la proprietà. Nelle grandi tavole che suddividono la terraferma sono segnate in rosso le strade dichiarate comunali e con questo colore è segnata gran parte della viabilità principale cittadina ma vi entrano anche tratti come via Borgo Pezzana sul Terraglio, oggi per metà chiusi.

In fucsia, quindi assoggettabili ad uso pubblico secondo la giurisprundenza ma non inserite nell’elenco, ci sono pezzi del centro come calle Legrenzi, davanti a via Poerio, via e piazza Allegri a due passi da piazza Ferretto e via Castelvecchio dietro l’ex ospedale dove i residenti hanno già fatto sapere che si opporranno all’usucapione.

Per ora non ci sono reazioni dagli eredi Campesan, proprietari di calle Legrenzi a cui rimarrebbe la corte interna. Privata resterà pure la strada dietro l’osteria «Da Gino” e le Poste centrali. I Campesan quasi dieci anni fa chiusero la strada un giorno, per impedire l’usucapione. Nella mappatura comunale queste strade sono quelle non “assoggettate” ma “assoggettabili”. Insomma, la partita è ancora aperta. Stessa cosa per la viabilità dell’Aev Terraglio (via Don Tosatto e via Bacchion), via del Tinto e via del Boschetto sul Terraglio , via Fradeletto e il tratto di via Vespucci verso San Giuliano (che diventa comunale) e via Bissagola.

A Carpenedo, via Poste Nuove, via Minzoni e Negri e via Virgilio. Per citarne solo alcune.

Restano private, nella mappa del Comune, invece, la Galleria Matteotti, che collega via Poerio al teatro Toniolo. E poi alcune laterali di via Ca’ Savorgnan, via Galliccioli, una laterale di via Aleardi, la controstrada di Corso del Popolo, via Ca’ Sagredo, via Diedo, via della Serenissima. Poi ci sono le tavole per Marghera, Chirignago, Zelarino e Favaro. Le strade pubbliche, dopo le verifiche e i controlli del Comune, passano dai 328 chilometri attuali ( il 58 per cento) a 496 chilometri ( il 76,5 per cento) mentre quelle private passano dagli attuali 320 chilometri (il 49, 4 per cento) a 152 chilometri ( il 23,4 per cento).

Le strade a fondo chiuso sono il 10 per cento, per 65 chilometri. Strade per cui, ricorda l’assessore al Patrimonio Bruno Filippini, «oggi il Comune paga il 100 per cento delle manutenzioni stradali. L’ultima parola spetta al Consiglio comunale ma credo che per le strade private l’asfaltatura e gli interventi manutentivi debban essere a carico dei privati mentre l’illuminazione pubblica dovrebbe rimanere di competenza comunale, anche per motivi di sicurezza». Circa 7 milioni l'anno il costo delle manutenzioni. Il futuro prossimo, quindi, vedrà quanti hanno strade private ettere mano al portafoglio per le manutenzioni. Una certezza dopo il caos del passato e le cause in tribunale come quella dei cittadini di via Delfica che si erano trovati un conto salato da pagare dal Comune. Nella delibera comunale si spiega che le strade ad uso pubblico devono essere mappate nella toponomastica comunale, aperte al ltransito, con opere di manto stradale, con una larghezza sufficiente al passaggio di mezzi e persone o che costituiscano accesso esclusivo a uno o più complessi abitativi, altrimenti isolati. E nella definizione rientrano anche marciapiedi, piste ciclabili, aree di sosta, plateatici.

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