Si spegne a 83 anni lo storico titolare del ristorante Ai Tigli

Si è spento a 83 anni assistito dalle figlie, il ristoratore Luciano Caravello, volto storico del ristorante Ai Tigli. Sempre elegantissimo, un portamento distinto e un carattere solare, Luciano è rimasto nel cuore della città per il locale nato e cresciuto con lui e suo padre prima di lui, Ai Tigli di viale Garibaldi, che ha sfamato generazioni di mestrini negli anni d’oro della città. Nato sotto il segno dell’acquario, il 12 febbraio avrebbe compiuto gli anni. Creativo, ma soprattutto socievole e aperto, Luciano Caravello ha sempre fatto il ristoratore. Originario di Mirano, ha vissuto con la famiglia a Scaltenigo prima di trasferirsi definitivamente a Mestre. Nel 1962 il padre, Silvestro, aveva aperto il ristorante Ai Tigli, diventato negli anni uno dei locali più amati del centro, dove gustare pranzi e cene raffinati, ma anche risottini fumanti di pesce che tutti ancora ricordano con un pizzico cdi nostalgia. Dopo del padre Luciano gestì I Tigli assieme alla moglie, Annamaria Marchiori, che lavorava in cucina, e al fratello, dando da mangiare a generazioni di mestrini. Un ristorante diventato con lui punto di riferimento della ristorazione tra gli anni Ottanta e Novanta. Dopo che tutti i famigliari andarono in pensione, attorno al Duemila, gestì per un periodo il ristorante Da Valeriano in via Piave, per poi dare una mano ai nuovi subentrati Ai Tigli finché non si dedicò solo alla moglie, alla famiglia e al nipote, Elia. Civico e impegnato in città, Caravello è stato revisore dei conti dell’associazione Mestre Benefica e soprattutto storico dirigente dell’Edo Mestre. «Il lavoro era la sua vita, il ristorante la sua passione» racconta la figlia più piccola, Valentina «anche la domenica passava prima al locale a fare il giro, poi a vedere la partita». A casa il suo pilastro erano la moglie e le figlie, Valentina, Monica e Cinzia. I funerali si svolgeranno giovedì alle 11 nella chiesa di San Girolamo. —

M.A.

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