Si celebra la Pasqua ortodossa

«Cristo è risorto, è veramente risorto». Oggi nel mondo ortodosso si celebra la Pasqua, la festa più importante dell’anno. A Venezia sono coinvolte tre comunità. Nella chiesa di San Giorgio dei Greci con riti in greco, slavo antico e rumeno ha presenziato la veglia dalle 23 fino alle due del mattino il metropolita d’Italia e di Malta Gennadios Zervos; nella chiesa di San Zandegolà, parrocchia Sante Donne Mirofore, la veglia, celebrata da padre Alexey Yastrebov del patriarcato moscovita, si è protratta fino all’alba. Oggi, alle 13, nella parrocchia dei Tolentini il sacerdote ucraino cattolico Jaroslav Chaikivskyi celebra la Pasqua con rito orientale.
In laguna è una festa con candele, uova dipinte di rosso, agnelli cotti alla brace e paska-focaccia ed è un canto a più voci. Migliaia sono gli immigrati che assistono ai riti. I fedeli provengono dall’Albania, Bulgaria, Grecia, Macedonia, Moldavia, Romania, Russia, Serbia, Ucraina. Sono soprattutto donne, mamme, nonne, badanti. Come lo è Nadia Lantsuta, 56 anni, ucraina. Da dieci anni vive a Mestre: «Sono grata all’Italia e alla chiesa di Venezia. Noi ogni domenica, alle 13, possiamo assistere alla messa a Santa Chiara in Piazzale Roma. La nostra comunità ucraino-cattolica è come una famiglia. In questo giorno sento meno la lontananza dal mio Paese. La fede mi dà sicurezza e gioia. Dio è per tutti». In occasione della Pasqua ortodossa ai fratelli cristiani arrivano gli auguri sia dal Patriarcato veneziano che dall’isola di San Lazzaro degli Armeni. Così monsignor Dino Pistolato, direttore della Caritas, si rivolge a loro: «Siamo una grande famiglia umana volta alla misericordia, all’accoglienza, alla solidarietà». E padre Elia Kilaghbian, abate della congregazione armena, ricorda: «Cristo è risorto per unirci».
Nadia De Lazzari
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