Shopping: a Pasquetta e il 25 aprile aperti tutti i centri commerciali

MESTRE. Tutti chiusi a Pasqua tranne uno, tutti aperti il Lunedì dell’Angelo. Nell’epoca della deregulation del commercio, non c’è un granché da meravigliarsi se i centri commerciali rimangono aperti. Ci abbiamo fatto il callo, nonostante le novità siano sempre dietro l’angolo.
Per la Pasqua 2014, la new entry è rappresentata dal supermercato Billa di Corso del Popolo, che ha deciso di tenere aperto il 20 aprile dalle 8 alle 13.30. Così, mentre tutti mangiano l’agnello e si cimenta ai fornelli in pasti luculliani, ci sarà anche chi potrà fare una scappatella a comperarsi il rosmarino per l’arrosto. Se il Billa rimane aperto, i grandi centri dello shopping mestrino e dei dintorni, osserveranno invece il riposo pasquale come l’anno passato.
Chiuso a Pasqua il centro commerciale Valecenter di Marcon, chiuso il centro commerciale Auchan di via Don Tosatto, chiuso il Panorama e pure il Centro Le Barche. Chiuso anche il nuovo gigante di Marghera, ossia La Nave De Vero, che ha già comunicato ai lavoratori gli orari delle prime festività. Tutti aperti, invece, il giorno di Pasquetta, il 21 aprile: fino ad un paio di anni fa, prima del decreto Monti, lavorare il Lunedì dell’Angelo sarebbe stato un sacrilegio, oggi non è più così.
Anche se gli acquisti dipenderanno dal sole e dalla voglia di mare. Le condizioni meteorologiche potrebbero, insomma, fare la differenza ed essere la discriminante delle vendite “buche” o andate a segno. Aperti Auchan, Valecenter, Panorama e La Nave de Vero, ci sarà solo la scelta se è vero che tra Mestre, Marcon e Marghera c’è un’a dir poco elevata concentrazione di shopping center. Aperto a Pasquetta e chiuso a Pasqua anche il Designer Outlet di Noventa targato Mc ArthurGlen, che si riempirà, pioggia o sole, anche di molti turisti che vengono a passare qualche giorno festivo sul nostro litorale in cerca di scaldarsi le ossa e per i quali la moda italiana è un “must” sul quale non si discute.
Non tutti i centri hanno ancora ufficializzato anche le successive aperture, ma in linea di massima il 25 aprile, festa della Liberazione, i colossi cittadini saranno aperti, mentre il primo maggio e il giorno di ferragosto, chiusi. C’è poi chi organizza eventi di ogni genere e varietà, per invogliare a comperare, con aperture che si prolungheranno fino a tardi, sconti e promozioni. Anche il Centro Le Barche si allinea ai giganti del commercio.
«Quest’anno», precisa il direttore Francesco Giusto, «abbiamo formato tutti una sorta di cartello e siamo pressoché allineati. Natale e Pasqua non si toccano e probabilmente a differenza dell’anno scorso, terremo chiuso anche il primo maggio, altrimenti sarebbe troppo una tirata».
L’anno passato, invece, Le Barche aveva tenuto aperto anche nel giorno della Festa dei Lavoratori.
Lo zoccolo duro dei contrari allo shopping “no stop” domenicale e festivo, resiste, capitanato dall’ex commessa trevigiana Tiziana d’Andrea, che porta avanti lo slogan “12 e non di più”, in riferimento alle festività lavorative. In questi giorni gli attivisti di Domenica No Grazie Veneto e Italia, chiedono di pubblicare sulla propria pagina Facebook l’immagine del motto del movimento «Riprendiamoci il nostro tempo e le nostre famiglie. Restiamo umani». Nei centri commerciali Auchan, invece, gira un volantino che invita a “boicottare il lavoro di “Pasquetta”.
Ma anche gli stessi responsabili del commercio non credono che queste aperture siano una buona idea. Scettico sull’apertura del Billa nel giorno di Pasqua, il direttore veneto di Confesercenti, Maurizio Franceschi. «A Pasqua saranno tutti a casa a cucinare», spiega, «queste aperture non servono francamente a nessuno ed hanno il sapore di una provocazione non solo verso i credenti, ma anche verso i laici». Prosegue: «Sono forzature inutili che non aiutano, specialmente, a ristabilire un corretto rapporto con il territorio». Insomma, tenere chiuso la mattina di Pasqua, non sarebbe stato un grande sforzo, visto che poi non sarà certo una giornata di incassi da record. «Richiamarsi ai valori cristiani», aggiunge, «è solo un’attenzione in più verso una scelta di buon senso e di intelligenza aziendale. Sembra che una simile apertura venga fatta quasi solo per il gusto della provocazione e dimostra poca lungimiranza verso il contesto sociale in cui si opera e in cui ci si trova a muoversi e lavorare». Non piace, dunque, a Franceschi, questa scelta. Anche se è possibile che così come Billa, anche altri piccoli negozi di vicinato o supermercati di quartiere, decidano come già accade, di tenere aperto il mattino, un paio di ore. «Il problema», non si stanca di ripetere Dario Corradi di Ascom Mestre, «è che nelle aperture domenicali e festive, a rimetterci sono sempre e comunque i piccoli negozi che si trovano all’interno dei grandi centri commerciali e che alla fine dell’anno, calcolando cinquanta domeniche e festività, devono pagare del personale in più e tirare la cinghia». Il rischio è che non ce la facciano, posto che non hanno facoltà di prendere una direzione diversa da quella del Centro. Aggiunge: «La grande distribuzione non ragiona con la filosofia del negozio di vicinato, nonostante se rimangono aperti si presuppone che un ritorno economico ci sia». Apertura pasquale? «Non trovo sia un fatto positivo», commenta il direttore del Centro Le Barche, Francesco Giusto, «tra l’altro sono appena stato in Svizzera, dove la domenica è tutto chiuso e il sabato pomeriggio i supermercati ti abbassano le serrande davanti. Natale e Pasqua, a mio avviso, non si discutono».
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