Sgominata la banda dell’ariete arrestati gli ultimi componenti

Portogruaro. In manette due serbi che assieme ai complici avevano assaltato decine di profumerie Specializzati in spaccate notturne in Veneto e Friuli avevano raccolto un bottino ingente
Di Rosario Padovano

PORTOGRUARO. I carabinieri della compagnia di Portogruaro hanno chiuso il cerchio dell'operazione Sirene Blu, assicurando l'arresto di due elementi della banda di serbi che hanno assaltato decine di profumerie e anche di altri supermercati e in un caso anche una sede di società sportiva, armati di un ariete. I militari dell'Arma, guidati nell'inchiesta dal capitano Michele Laghi e dal capo del Nucleo Radiomobile, Gianmarco Geminiani, hanno quindi dato esecuzione a un provvedimento d'arresto firmato nei giorni scorsi dal Gip di Pordenone, Piera Binotto, che ha ordinato la misura cautelare per Ivo Pasalic, 43enne di Vicenza (ristretto ai domiciliari) e a Slobodan Milosavljevic, 27enne di Creazzo, rinchiuso nella casa circondariale del capoluogo berico.

Sono ritenuti i capi della banda che assaltava le profumerie, in Veneto e nel vicino Friuli. Restano “solo” denunciati, ma rischiano il rinvio a giudizio e un'eventuale condanna, Alexander Lazarevic, 31enne di Creazzo, e Bojan Jovanovic, 30enne di Vicenza. I due sarebbero già in Serbia, e per ora sul loro capo non pende alcun mandato di cattura. La maggior parte dei colpi è stata fatta tra le province di Vicenza e Verona, ma la banda non disdegnava nemmeno le province di Padova, Venezia, Treviso, e Pordenone.

Nel veneziano in particolare la mappa dei colpi comprendeva due assalti che fecero notizia: il furto da 30mila euro alla profumeria Sirene Blu di San Michele al Tagliamento, avvenuto il 13 febbraio 2014; e quello al Cad di Annone Veneto, sulla strada per Spadacenta, il 3 ottobre scorso. Le modalità erano troppo simili per non destare sospetti che dietro non ci fosse la medesima mano. Gli altri due arresti sono l'epilogo dell'attività investigativa che condusse al fermo iniziale dei 4, autori di 11 furti complessivamente. Nel novembre scorso i carabinieri del Norm, aiutati dai loro colleghi della stazione di Montecchio Maggiore, avevano fermato Milosavljevic e Pasalic, mentre si accingevano a scaricare da una monovolume, rubata a Montebelluna, diverse casse contenenti flaconi di profumo, frutto di una spaccata avvenuta a Saccolongo, nel padovano. Dalla successiva perquisizione in un garage che adoperavano come ripostiglio, era spuntato un ingente quantitativo di materiale rubato. In tutto la refurtiva era composta da 44mila pezzi, tra profumi, capi di vestiario e altro. Il blitz dell'arma aveva portato al fermo di tutti e quattro i componenti della banda e alla loro successiva scarcerazione dopo la convalida. Poi la svolta, con il provvedimento di carcerazione firmato nei giorni scorsi dal Gip Piera Binotto.

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