Sale del commiato, scoppia il caso «Poche e piccole, intervenite»

MESTRE. Una nuova sala del commiato al cimitero di Mestre, che ne è sprovvisto da anni. E altre sale in tutte le Municipalità. Una richiesta motivata dall’aumento dei funerali con rito civile in città in questi ultimi anni.
Come non dimenticare il funerale civile in piazza San Marco per Valeria Solesin, vittima del terrorismo che ha colpito Parigi? Purtroppo chi sceglie il funerale civile oggi ha ben pochi spazi dove tenere questo tipo di cerimonia laica a Venezia. «L’amministrazione comunale già dal 2009 si era prodigata a dotare la città di adeguate sale di commiato, riuscendo a partire dal 2010 a mettere a disposizione una sala dedicata per cerimonie laiche presso il cimitero di San Michele in Isola e successivamente nei cimiteri di Chirignago e Marghera», ricorda il consigliere comunale Nicola Pellicani (Lista Casson e iscritto Pd) che sul tema ha depositato una interpellanza rivolta al sindaco Brugnaro e all’assessore competente per chiedere se «sia nei piani dell'amministrazione la soluzione del problema ampliando gli spazi dedicati alle celebrazioni funebri in forma civile» e «dando quindi a tutti i cittadini del territorio veneziano la possibilità di avvalersi di questo servizio nel rispetto del fondamentale diritto di uguaglianza sancito dalla Costituzione».
Chi ha vissuto in prima persona l’esperienza di organizzare un funerale laico sa quanto sia complicato farlo in terraferma: a Marghera la sala c’è ma non è sufficientemente grande e molte persone devono restare fuori durante la funzione che è autorganizzata dai parenti del defunto con la sola assistenza delle aziende che curano le onoranze funebri.
Se serve un impianto audio, occorre arrangiarsi. Lo stesso dicasi per Chirignago. Favaro come Mestre non ha una sala del commiato. In alcuni funerali di concittadini importanti, come illustri partigiani, si è utilizzato l’atrio del Municipio di Mestre. Ora c’è chi spera di utilizzare la sala al pianoterra della Provvederia, sempre in via Palazzo, ma lo spazio è davvero minimo. Altri hanno fatto ricorso a soluzioni diverse, come l’affitto dell’auditorium del Palaplip di Carpenedo, in via San Donà. Pellicani chiede alla giunta di intervenire e ricorda che altri si stanno muovendo in città: la rete di Venezia Laica e il circolo Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) il 22 e 23 aprile hanno raccolto in piazza Ferretto le firme di quanti sono favorevoli all’apertura in tutte le Municipalità di sale per il commiato, adeguatamente spaziose e dotate di servizi: riscaldamento, numero sufficiente di sedie, impianti audio. Soluzioni che possono essere anche a basso costo ma che assicurano funerali civili dignitosi. La raccolta firme prosegue in queste settimane con la speranza di superare le 500 firme raccolte nel 2008.
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