Safilo, la rivoluzione digitale parte da Santa Maria di Sala

Un piano pilota di digitalizzazione e informatizzazione del lavoro che parte per il gruppo Safilo proprio dallo stabilimento di Santa Maria di Sala. Un investimento che rimarca la decisione del gruppo industriale dell’occhialeria di puntare sul sito veneziano per affrontare con strumenti sempre più efficaci le sfide del mercato. Fra le novità in arrivo per i quasi 600 operai che lavorano nel centro del Miranese c’è anche una fermata produttiva in programma ad inizio marzo (il 4 e 5) e poi è arrivato anche un accordo per il calendario delle ferie.
Il nuovo processo di digitalizzazione del finissaggio e delle linee produttive, seguito dalla startup Azzurro Digitale di Padova, coinvolgerà con un processo di formazione continua tutti i dipendenti. Si è partiti da pochi giorni dallo stabilimento di Santa Maria di Sala, quasi contemporaneamente a breve si procederà con lo stesso processo nello stabilimento di Martignacco, contiguo a livello produttivo a quello salese, che sarà poi introdotto nello stabilimento di Longarone.
Si tratta di un investimento da un milione di euro. Femca Cisl con il suo segretario provinciale Massimo Meneghetti è molto contento dei questi sviluppi: «Il piano di digitalizzazione industry 4.0», spiega Meneghetti, «è un buon segnale dell’interesse della proprietà per il sito salese, che ne fa su questo versante il fiore all’occhiello del gruppo. Si tratta nello specifico di una gestione dei dati delle varie macchine e tecnologie lungo la filiera di produzione, con l’eliminazione di tutta la documentazione cartacea, per intervenire sui flussi in maniera predittiva. Inoltre il personale verrà adeguatamente formato per gestire il cambiamento e quindi il progetto. In questi giorni è partita la formazione dei dipendenti».
Ma arrivano anche notizie di altra natura. «L’azienda ci ha informato», spiega Meneghetti, «che è stata programmata una fermata produttiva per il prossimo 4 e 5 marzo. Certo non è un bel segnale, ma va ricordato che un anno fa le fermate produttive erano già state molte di più in questo periodo. Resta però aperto il nodo della questione della capacità sovraproduttiva».
Va detto comunque che i dati degli ultimi mesi per il gruppo Safilo non sono tutti negativi e c’è una tendenza che fa sperare in una ripresa. Nonostante i cali importanti in America, l’Europa traina le vendite del 25% chiudendo l’ultimo trimestre dell’anno 2018 leggermente sopra le previsioni. Le vendite nette preliminari relative all’anno 2018 si sono attestate a 962,9 milioni di euro, in calo del 4% a cambi costanti e del 7% a cambi correnti rispetto ai 1.035,3 milioni di euro dell’esercizio 2017. Questa performance risulta sostanzialmente in linea con la previsione formulata.
Nel quarto trimestre 2018, le vendite nette preliminari sono state pari a 249,1 milioni di euro, in crescita dell’1,3% a cambi costanti e dell’1,8% a cambi correnti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
«È stato inoltre concordato», conclude Meneghetti, «un calendario ferie fissando il periodo nelle settimane centrali di agosto con la possibilità di agganciare la prima e la quarta settimana del mese». —
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