Rubava i soldi dalla cassa denunciata una barista

QUARTO D’ALTINO. I registri contabili del bar avevano iniziato a registrare strani cali di incasso da alcuni mesi. Eppure i clienti non mancavano, e i consumi nemmeno. Possibile? I titolari hanno attenso un po’, verificato, contato e ricontato, poi hanno iniziato a sospettare che la causa di tutto fosse la loro dipendente, quella trentasettenne di Quarto d’Altino che avevano assunto ormai mesi prima.
Di lì in poi sono entrati in azione i carabinieri di Casale Sul Sile a cui la coppia ha fatto denuncia. Sono stati loro, in accordo con la Procura, a decidere di mettere sotto controllo la cassa del bar installando una microcamera sullo scatolato della mensola porta oggetti, sospesa sopra il bancone.
L’installazione è avvenuta all’insaputa di tutti, in un momento in cui la ragazza non era a lavoro. Poi sono iniziate le registrazioni. Ma microtelecamera, mai notata, ha registrato per ore, dalla mattina alla sera, dall’apertura del bar fino ai conti di fine serata. E’ in quell’occasione che i carabinieri hanno notato l’atteggiamento sospetto della ragazza che al momento di chiudere la cassa contava banconote e monete, annotava la cifra in un foglietto e lo utilizzava come fascetta per stringere la banconote da consegnare ai titolari. Le indagini si sono quindi concentrate su quei momenti fino a quando i carabinieri, confrontando i registri di cassa con i filmati della videocamera, hanno notato che il totale versato ai titolari spesso era minore di quanto non apparisse in base allo sfoglio delle banconote ripreso dalle telecamere.I sospetti sono diventati certezza la sera che la barista, ignorando di essere controllata, ha contato i soldi due volte, ha preso una banconota da 20 euro e l’ha appoggiata a lato della cassa separandola da quelle che registrava e preparava per la consegna ai gestori. Immediata la denuncia per appropriazione indebita scattata nei confronti della giovane, già nota per alcuni piccoli precedenti legati agli stupefacenti. La ragazza è stata convocata in caserma dove le sono stati notificati gli atti e non ha detto nulla. «Nessuna spiegazione sull’utilizzo delle banconote o sulle ragioni del prelievo» sottolineano i carabinieri. La barista «infedele» si è limitata incassare le accuse e rassegnare le proprie dimissioni dal ruolo. Era in regola da tempo, per molti clienti era diventata anche un punto di riferimento.Comprensibile il risentimento dei due gestori del locale. Secondo i loro conti, la barista potrebbe aver rubato ben 9000 euro dalla primavera scorsa ad oggi. Cifre da capogiro, cui potrebbero sommarsi altri ammanchi. «Magari nel magazzino delle bevande o degli alimenti» sottolineano i militari.
Federico de Wolanski
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia