Soldi rubati in caserma dai portafogli smarriti, la ladra è la donna delle pulizie
E’ stata scoperta dai carabinieri di Burano utilizzando un’esca e arrestata. La donna si è scusata davanti al giudice: «Devo aiutare mio padre malato»

I carabinieri di Burano hanno fatto una dolorosa scoperta: essere stati ripetutamente derubati dalla signora che “da una vita” si occupava di tenere pulita la caserma dell’isola. Questa volta, infatti, le indagini militari hanno dovuto farle all’interno della loro “casa”.
Il sospetto
Tutto è nato come un sospetto, dopo la scomparsa di 150 euro (una prima volta, a febbraio) e 110 euro (una seconda volta, il 22 novembre) sottratti da due portafogli smarriti dai proprietari, che erano stati consegnati - con documenti e danaro - ai carabinieri da alcuni onesti e gentili abitanti dell’isola, che li avevano ritrovati.
Ma proprio in attesa che i proprietari andassero a prendere portafoglio, documenti e danaro, quest’ultimo - soldi contanti - era però scomparso.
Dopo il secondo episodio, sono scattate le indagini: non poteva essersi trattato di una coincidenza sfortunata.
L’attenzione dei carabinieri della stazione di Burano si è così concentrata sull’unica persona che - oltre ai militari al lavoro - frequentava la caserma, avendo anche l’occasione di commettere il furto, perché spesso sola durante il suo servizio: la signora cinquantenne, residente a Mira, che si occupa della pulizia degli uffici.
Il portafoglio esca
Così, dopo la seconda “misteriosa” scomparsa di danaro da un portafoglio in custodia, i militari hanno approntato una “trappola”, lasciando in bella mostra il portafoglio di uno degli stessi carabinieri in servizio nell’isola, con all’interno 75 euro: banconote delle quali erano stati trascritti i numeri di serie.
Quando - dopo che la signora delle pulizie aveva fatto il suo lavoro, martedì 2 dicembre - il militare ha controllato il suo portafoglio “dimenticato”, l’ha trovato vuoto. A quel punto, è scattato il controllo: la donna è stata fermata e con sé aveva le banconote rubate, riconosciute dal numero di serie.
L’arresto
F.P. è stata così arrestata con l’accusa di furto aggravato dal fatto «di aver agito su beni all’interno di un pubblico ufficio», qual è una caserma dei carabinieri, e «di aver agito con abuso di relazioni di servizio e prestazione d’opera», essendo incaricata della pulizia dell’ufficio. Una persona di fiducia.
Il 3 dicembre, in Tribunale a Venezia, si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto, che ha visto l’imputata in aula e i carabinieri a testimoniare quanto accaduto, dopo una notte trascorsa insonne per tutti.
Le scuse davanti al giudice
Il giudice Marco Bertolo ha convalidato l’arresto, ma ha anche rimesso in libertà la donna (assistita dall’avvocata di fiducia Lisa Colonna) perché incensurata: non ha precedenti penali al suo attivo.
In aula, lei si è scusata, raccontando con poche parole di aver avuto bisogno di danaro, perché il padre stava male. Tant’è il giudice ha ritenuto valido il suo arresto, ma ha anche accolto i “termini a difesa” richiesti dall’avvocata Colonna, rinviando il processo di merito a gennaio. —
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