Rimborsi fermo pesca, monta la protesta
CHIOGGIA. «I pescatori hanno ragione». La politica chioggiotta condivide e sostiene la presa di posizione di Federpesca, l’associazione di categoria degli armatori dei pescherecci che, nei giorni...
CHIOGGIA. «I pescatori hanno ragione». La politica chioggiotta condivide e sostiene la presa di posizione di Federpesca, l’associazione di categoria degli armatori dei pescherecci che, nei giorni scorsi, aveva prefigurato il disarmo delle barche destinatarie della misura se non verranno pagati gli indennizzi del fermo pesca 2015-2016.
Sono, infatti, due anni che gli armatori non ricevono la quota loro spettante per il fermo biologico estivo, a causa delle farraginose normative europee, a fronte delle spese, comunque sostenute, per mantenere in efficienza le barche nel periodo di fermo. «Continuiamo a scontrarci con norme assurde, che mettono in ginocchio il settore della pesca» dice la consigliera regionale pentastellata Erika Baldin «Un settore che ha enormi spese, troppa burocrazia e quasi nessun aiuto. Non è chiara la forma di indennità che deve essere data a chi subisce il fermo. Per questo non possiamo che condividere la richiesta di Federpesca». Analoghe considerazioni svolge il consigliere comunale Jonatan Montanariello (Pd). «Posizioni dure ma legittime quelle di Federpesca», dice, «Lo Stato pretende da loro alcuni adempimenti in maniera puntuale e rigida ma non è altrettanto preciso e puntuale nei loro confronti». Montanariello annuncia iniziative in consiglio comunale e presso i parlamentari del suo partito. «Presenterò un ordine del giorno in consiglio comunale» dice Montanariello «a sostegno della categoria dei pescatori, vessata e abbandonata da chi legifera e, se sarà approvato, lo invierò ai nostri parlamentari e chiederò a tutte le forze politiche di fare altrettanto. Forse servirà a poco, ma una presa di posizione unanime del consiglio comunale di una delle città italiane più importanti per la pesca dovrebbe essere un segnale di cui tenere conto».
(d.deg.)
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