Partite ed eventi, la Reyer prevede 17 punti ristoro nella nuova Arena

Il piano di investimento da 151 milioni della società sportiva, il consiglio comunale ora deve votare l’interesse pubblico

Mitia Chiarin
Il rendering del progetto del Bosco dello Sport
Il rendering del progetto del Bosco dello Sport

Nessuno spazio per emendamenti migliorativi. Il consiglio comunale nella prossima seduta di luglio voterà l’interesse pubblico delle gare per la gestione degli impianti del Bosco dello sport. Dopo il Venezia Fc, anche la Reyer, la società di cui è patron - come noto - il primo cittadino, è andata davanti alle commissioni riunite per spiegare il proprio piano di gestione, validità 40 anni, del valore complessivo di 151 milioni di euro. Un piano che comprende, in due ventenni, la spesa di 109 milioni di euro in manutenzioni ordinarie e straordinarie a cui vanno aggiunti 16 milioni di investimenti e un canone che valore 26 milioni e 200 mila euro (600 mila euro l’anno).

Tra gli investimenti annunciati, 17 bar- punti di ristorazione, 30 zone skybox modulabili, un museo dedicato alla storia della società emblema del basket veneziano (fondata nel 1872 da Pietro Gallo e Costantino Reyer), aree lounge, quattro punti di merchandising, 7 aree ristorante. E ancora maxi schermi esterni ed esterni, con un grande Cubo di ledwall come quelli che si vedono in Nba.

E un calendario di programmazione che prevede di ospitare, per il 53% eventi non sportivi e per il 42% eventi sportivi, lasciando al Comune un 4% di slot di date utilizzabili per eventi. E ancora sarà necessaria una organizzazione condivisa con i futuri gestori dello stadio, per il quale ora partono i primi lavori, per evitare di mandare in sofferenza i 2.355 posti auto di parcheggi della cittadella sportiva. Anche la Reyer, come il Venezia di Niederauer, creerà in caso di aggiudicazione definitiva dell’impianto una società di scopo per la gestione.

E i tecnici consulenti della Reyer hanno ribadito che i due impianti sono necessari per garantire la sostenibilità senza timori di “cannibalizzazione”delle diverse proposte. Il Venezia Fc ha proposto per lo stadio da 18.500 posti un piano da quasi 121 milioni di euro con 74 milioni di manutenzioni ordinarie e straordinarie, 33 milioni di migliorie e un canone annuo di 340 mila euro l’anno

Ora la parola passa al consiglio comunale. E per la verità i consiglieri hanno scoperto nelle scorse ore che hanno ben poco margine di intervenire sulla partita gestione degli impianti, presentando raffiche di emendamenti.

Che si è capito nella discussione con il vicesindaco Andrea Tomaello non sono ammissibili. Questo perché i bilanci dei piani di gestione delle varie proposte sono tutti asseverati (compresa quella del palasport di via del Granturco del Basket Mestre e di Fenice calcio a 5) e quindi non sono modificabili perché di fatto rappresentano le basi di partenza della prossima gara definitiva di gestione. Nella seconda gara si andrà solo «a proposte migliorative», precisa Tomaello. A presentarle potranno essere le stesse tre candidate alla gestione oppure potranno farsi avanti altri concorrenti. Che, difficilmente, si vedono pronti a concorrere alla nuova gara.

I consiglieri comunali possono esprimersi sull’interesse pubblico delle operazioni e sicuramente su questo, con un voto favorevole o meno, si apre la discussione in particolare nei gruppi di opposizione, in primis nel Partito Democratico. Altro tema che sicuramente sarà al centro di discussioni in consiglio comunale è il fatto che se le società sportive presentano proposte di gestione per impianti, e parcheggi, in condivisione, pagando un canone al Comune annuale e tenendosi i proventi di eventi, partite e sosta nella grande area di Tessera, invece il verde è a carico del Comune. Costo previsto, 350 mila euro l’anno. Tutti a carico del Comune come la viabilità dell’area, dai costi non stimati. —

 

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