Rete fognaria sul lungomare il progetto slitta di un anno
PUNTA SABBIONI. «Un anno fa ci avevano promesso la rete fognaria nuova con i nuovi scoli per le piogge, mentre ora dovremo sopportare un altro anno di allagamenti e danni sul lungomare Dante Alighieri». La denuncia arriva dal comitato “No Mose” di Punta Sabbioni, che lamenta le lungaggini burocratiche per la risoluzione del problema degli scoli fognari e dell’acqua piovana meno funzionanti, soprattutto questi ultimi, da quando sul lungomare di circa tre chilometri è installato il cantiere del Mose.
«Si tratta di un intervento sotto la responsabilità del Magistrato alle Acque», spiegano al comitato, «per il quale esiste un progetto, uno stanziamento approvato dalla Regione e sono stati assegnati i lavori a un’impresa jesolana mediante una gara dappalto. Intanto doveva essere garantito almeno il primo stralcio, dal terminal al ristorante “Soto Riva”. Per poi continuare con lo stralcio successivo fino al ristorante Oasi. Invece, per la mancata presentazione del progetto on Regione nei tempi corretti per dare il via al finanziamento da parte del Magistrato alle Acque, la realizzazione slitterà all’estate 2015».
Il problema, fanno notare i residenti, è che l’intervento era urgente perché da anni si assiste in quella zona a un notevole rischio allagamenti a ogni precipitazione. «Sappiamo che il Comune ha fissato un incontro con un funzionario della Regione», spiegano dal comitato, «per vedere se è possibile intanto anticipare i soldi da parte delle casse comunali dietro preciso impegno economico in previsione della Regione e far partire i lavori che già fin d’ora sulla carta sono eseguibili. Ma le prospettive non sono incoraggianti».
«Nell’appalto era previsto solo il lavoro alla rete fognaria», «concludono i residenti ma il consorzio Venezia Nuova si era detto disponibile a includere, anticipando la spesa, anche i lavori di posa della rete di scarico delle acque piovane all’interno dell’intervento. Ora non sappiamo se sarà possibile realizzare gli interventi con un unico cantiere».
Francesco Macaluso
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