«Referendum, incontro con Mattarella»

La richiesta avanzata dal movimento “Due città” di Sitran. Tensioni con la Lega Nord
Interpress/Gf.Tagliapietra.08.07.2016.- Manifestazione dei comunali a Cà Farsetti.
Interpress/Gf.Tagliapietra.08.07.2016.- Manifestazione dei comunali a Cà Farsetti.

«Non possono impedire ai cittadini di esprimersi con il voto sull’autonomia. Noi andiamo avanti». Marco Sitran, portavoce del Movimento “Due Città” per l’autonomia amministrativa di Mestre e Venezia, annuncia di aver chiesto a nome di un gruppo di associazioni veneziane un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Alla richiesta dei cittadini di svolgere il referendum», dice, «l’attuale amministrazione comunale ha reagito in modo scomposto, minacciando ricorsi in via giurisdizionale amministrativa e schierandosi, sostanzialmente, per tentare di impedire nei fatti la consultazione popolare col ricorso a pretestuosi argomenti non di merito bensì di asserita illegittimità». Ma l’illegittimità, argomenta Sitran, che di professione fa l’avvocato, «andrà semmai espressa su atti, non certo sul fatto che si possa dare la parola ai cittadini. La Costituzione è poi superiore a qualunque legge dello Stato come la Delrio».

Polemica che si riaccende periodicamente. L’ultima occasione è stata la discussione in giunta sulla possibilità di presentare ricorso contro la consultazione. Un atto ampiamente annunciato dal sindaco Luigi Brugnaro che aveva su questo ottenuto lo scorso anno anche un voto a maggioranza del consiglio comunale. Gli assessori della Lega - la vicesindaco Luciana Colle e la responsabile del Commercio Francesca Da Villa - non hanno partecipato al voto. «Ma non c’è alcuno strappo politico», frena Giovanni Giusto, consigliere della Lega e delegato del sindaco alle Tradizioni e alla Voga «Ci sono ruoli distinti. In consiglio comunale abbiamo votato contro perché ogni gruppo ha la sua autonomia. E il referendum è uno dei cavalli di battaglia del nostro partito». «La giunta», continua l’esponente leghista, «è un’altra cosa. Gli assessori sono gente di fiducia del sindaco, che lui ha nominato. Votare contro sarebbe stato come sfiduciare il sindaco. In ogni caso siamo solo al primo atto. Della separazione parleremo più avanti». Quali conseguenze ci saranno sulla maggioranza, dal momento che la Lega anche in Regione con la giunta Zaia ha assunto un atteggiamento favorevole alla separazione? Un tema che Brugnaro – sostenuto in Comune da centrodestra e Lega – non vuole nemmeno sentire nominare. «Ognuno fa la sua parte», si limita a commentare l’assessore al Commercio Francesca Da Villa. Il voto è ancora lontano (oggi si vota però in consiglio metropolitano). La rottura in maggioranza sul tema dell’autonomia nemmeno all’orizzonte. (a.v.)

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