Rapina a Dese, condannato a 4 anni
Direttore legato e imbavagliato: i due complici erano già stati puniti

Il condannato Alessandro Catalano e a destra la filiale Unicredit di Dese rapinata nell’aprile del 2010
DESE.
Quattro anni e 2 mesi e novemila euro di multa. Questa la pena inflitta ieri ad Alessandro Catalano, 29 anni, napoletano che nell'aprile dello scorso anno assieme a due complici aveva messo a segno una rapina ai danni dell'Unicredit di Dese. Già condannati nel luglio scorso i due complici; Catalano era l'unico finora rimasto libero.
Raffaele Festa (27 anni, di Napoli) e Antonino Benfante (25 anni di Palermo) erano già stati condannati nel luglio scorso a tre anni di carcere e 800 euro ciascuno. I due erano stati arrestati dai carabinieri del Reparto operativo. Erano sospettati di aver commesso altre rapine in Veneto, grazie ad un basista del luogo. A dare una mano notevole agli investigatori dell'Arma erano state le telecamere interne della banca di Dese. Almeno uno dei tre era entrato nell'agenzia senza nascondersi il volto con fazzoletti o passamontagna. Il «colpo» aveva fruttato 40 mila euro. Si era trattato di una rapina cruenta, visto che i banditi avevano legato e imbavagliato il direttore della filiale Unicredit, lasciandolo poi chiuso in uno stanzino per diverse ore. Un uomo (proprio Catalano) era entrato in banca con un pretesto. Era a volto scoperto. All'interno della banca, c'è solo Marco Cataruzza, 55 anni, il direttore. Una volta dentro il rapinatore aveva estratto un taglierino e minacciato il direttore intimandogli di far entrare i suoi due complici. Il direttore era stato costretto a digitare il codice di apertura del forziere. Quindi, dopo avergli legato i polsi e averlo imbavagliato, avevano aspettato con pazienza che la cassaforte temporizzata si aprisse. Avevano arraffato tutto quello che c'era dentro e se n'erano andati indisturbati. Il direttore aveva cercato di liberarsi, ma non c'era riuscito. Soltanto all'arrivo della donna delle pulizie l'uomo aveva potuto dare l'allarme.
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