Quadri scomparsi condannato a sei mesi
marcon. Gli avevano affidato antichi quadri di famiglia, per venderli, ma i dipinti erano poi scomparsi.
Mario Gaiatto, 67enne di Marcon - titolare dell’omonima ditta con sede a Malcontenta, specializzata nei trasporti di opere in Italia e all’estero, in traslochi e intermediazioni d’arte - è stato ieri condannato dal Tribunale di Venezia a 6 mesi di reclusione e 600 euro di multa per appropriazione indebita (la pena non è stata sospesa), nonché a restituire 250 mila euro a Mario Croppo, il proprietario dell’olio su tela “La Resurrezione di Lazzaro” di Mattia e Gregorio Preti (rappresentanti del barocco italiano di fine ’600), tra i dipinti dei quali si sono perse le tracce.
Non si è, invece, costituito parte civile il proprietario degli altri tre dipinti finiti al centro dell’inchiesta: “Adamo ed Eva cacciata dal paradiso terrestre” di Bernaert De Rycke (pittore fiammingo del cinquecento), “Adorazione dei pastori” di Laurent Pecheaux (pittore francese attivo nella seconda metà del diciottesimo secolo) e “Bambino dormiente” di Elisabetta Sirani (esponente del barocco italiano seicentesco).
L’imputato - rappresentato d’ufficio, dall’avvocato Giuseppe Delmartello - non si è mai presentato in aula. Già nel febbraio 2019, Mario Gaiatto era stato condannato con rito abbreviato - dal giudice Andrea Battistuzzi - a un anno di reclusione, con l’accusa di aver tenuto per sé 29 opere d’arte, parte del lotto “Glass House” di proprietà temporanea della “San Marco Casa d’Aste spa”, dichiarata fallita dal Tribunale di Venezia nell’aprile 2010. Di questi beni, Gaiatto era stato nominato depositario e custode, ma non li aveva restituiti. Tra le opere, un Cristo crocifisso in terracotta dello scultore tardo rinascimentale Francesco da Sangallo e l’olio su tavola “Lot e le figlie” del pittore fiammingo Frans De Vriendt. —
R.D.R.
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