Proposta di due storici: una mostra sul leon di San Marco
VENEZIA. Una mostra sul Leone di San Marco. Simbolo indiscusso della Serenissima, non soltanto uno stemma civico ma l'immagine della potenza della Repubblica nei secoli. Ve ne sono migliaia di esemplari nel mondo, da Bergamo a Famagosta, molti sono stati distrutti dopo la conquista di Napoleone con furia quasi iconoclasta. Scalpellati dalle loro sedi a Venezia, a Bergamo e nello Stato di terra, nel Novecento in Istria e Dalmazia.
Forse è l'uovo di Colombo, ma nessuno ci aveva mai pensato. Adesso due storici veneziani esperti di studi lagunari, Domenico Crivellari e Alberto Rizzi, autore di preziosi volumi proprio sul leon, formulano una proposta al Comune e alla Fondazione Musei. «Una grande mostra sul Leone di San Marco», dice Crivellari, «avrebbe un grande significato anche storico, e non costerebbe quasi nulla». I maggiori esemplari delle sculture e dei quadri, infatti, si trovano in palazzo Ducale, con i megaleoni di Jacobello del Fiore, Donato Bragadin e Carpaccio, i leoncini dei camini lombardeschi e quelli di epoca manieristica, dipinti su numerosi fregi. E poi al museo Correr, dove esistono nei depositi esemplari convenzionali ed eterodossi, lapidei, lignei e cesellati, oselle e bandiere raffiguranti leoni di ogni sorta, dai più bizzarri ai più monumentali.
«Anche nella Biblioteca marciana», conclude Crivellari, «si trovano libri, codici miniati, proclami e disegni di grande valore storico e documentario sulla storia dei leoni». Leoni in moeca o andanti, con il libro chiuso (in tempo di pace) o aperto (in tempo di guerra). Leoni con la spada e senza spada, che hanno segnato una dominazione di otto secoli sullo Stato di terra e lo Stato da mar. Un emblema politico e religioso della civiltà veneziana.
Il leone è il simbolo dell'evangelista Marco. «Pax tibi Marce evangelista meus», sta scritto nel libro tenuto dal Leone, è l'investimento non solo dell'evangelista ma anche della Repubblica. Auctoritas e potestas, dice Crivellari, vengono da Dio, ma vengono reclamate entrambe dalla Repubblica come fondanti del proprio essere. E il tramite è l'evangelista Marco con il suo simbolo.
Una mostra importante e di qualità, dicono i due studiosi. Che si potrebbe allestire, volendo, con poche spese, visto che il materiale è tutto in laguna.
Alberto Vitucci
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