Pronte nuove indagini sulla struttura del ponte del Ghetto

Pericolante e poi rinforzato con delle ganasce di acciaio Prima di riaprirlo, si vuole essere sicuri che tenga
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 02.04.2021.- Ritardo dei lavori di restauro del Ponte de gheto novo.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 02.04.2021.- Ritardo dei lavori di restauro del Ponte de gheto novo.

VENEZIA

Non c’ è pace per il ponte del Ghetto, che attende da oltre tre anni una definitiva sistemazione, dopo i problemi statici che ne hanno consigliato la ristrutturazione completa, facendo lievitare i 350 mila euro inizialmente stanziati dal Comune per l’intervento, a oltre 550 mila.

I lavori di sistemazione del ponte avevano subìto un’interruzione dopo che, durante la fase di smontaggio, erano state rilevate importanti fratturazioni della struttura in ghisa. L’avanzato stato di degrado e dissesto della struttura principale e dell’impalcato avevano portato la giunta nel dicembre del 2018 a finanziare appunto con 350 mila euro i lavori di restauro e riabilitazione strutturale del ponte, che risale al 1865. Nell’ottobre del 2019 l’impresa aggiudicatrice dell’intervento aveva avviato le fasi di smontaggio del ponte, con il conseguente trasporto in officina dove, tra la fine dell’anno e l’inizio del 2020, ogni singolo elemento era stato sottoposto a cicli di sabbiatura e di analisi radiografiche.

I risultati, a causa del fermo cantieri dovuti al lockdown, sono arrivati durante la scorsa estate, rilevando la riduzione della sezione resistente degli elementi portanti e la presenza di diffuse fratturazioni interne alla fusione di ghisa.

Alla luce dell’esito dell’approfondimento che sanciva un’impossibilità di ricomporre le lesioni mediante saldatura il Comune aveva quindi elaborato una nuova soluzoone progettuale.

Con la Soprintendenza si era quindi scelto di affiancare una nuova struttura portante indipendente, con funzione di tutoraggio dei cosciali storici in ghisa per mezzo di ganasce in acciaio, con un sistema di tiranti metallici in grado di assicurare la verifica sismica, con la definitiva conclusione prevista per fine maggio.

Ora però, in vista della possibile riapertura, è obbligatorio sottoporre il pote alla valutazione della sicurezza, essendo stata accertata una riduzione evidente della capacità resistente e deformativa della struttura e di alcune sue parti dovuta ad azioni ambientali, significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, azioni eccezionali, situazioni di funzionamento ed uso anomalo, deformazioni significative imposte da cedimenti del terreno di fondazione. Per questo il Comune ha ora incaricato un’altra imprese di effettuare un intervento di rilievo e indagine relativamente alle nuove opere strutturali realizzate per garantire la stabilità del ponte. Si vuole essere sicuri, prima di riaprirlo che sia effettivamente così. —



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