Prisma, il futuro dipende dall’amianto

La riapertura legata ai tempi della bonifica, le fiamme non hanno danneggiato la statica, timori per i posti di lavoro
SANTA MARIA DI SALA. Il futuro, anche occupazionale, del Prisma dipende dall’amianto. Se non c’è allarme per la salute dei residenti, tempi e modi della riapertura del centro commerciale devastato sabato notte da un incendio, sono legati inevitabilmente ai tempi della bonifica.


Ieri i vigili del fuoco hanno concesso un’agibilità parziale dell’edificio, che per i titolari dei dieci negozi della galleria è già una buona notizia. Si attende però il sopralluogo dell’Arpav per capire se i tempi di bonifica dall’eternit sul tetto dell’edifico saranno accettabili e compatibili con un rapido avvio dei lavori di ripristino dei locali. Ieri però lo sconforto delle prime ore a Santa Maria di Sala sembrava aver lasciato il posto a un più cauto ottimismo.


L’Agenzia regionale per l’ambiente dovrà chiarire se vi siano o meno pericoli per la salute di chi lavora all’interno del Prisma, che nel frattempo verrà messo in ferie o destinato per quanto possibile (come nel caso di catene, vedi la Coop) ad altri punti vendita. Aspetti sui quali si è discusso ieri in una riunione a cui hanno partecipato anche i sindacati, proprio per far luce sui tempi d’intervento: «Se si tratta di una settimana o due di stop», afferma Caterina Boato della Filcams-Cgil di Venezia, «la cosa è tutto sommato gestibile anche dal punto di vista occupazionale, oltre diventerà un problema. Siamo abbastanza ottimisti, anche se molto dipenderà dal sopralluogo dell’Arpav. Forse già giovedì sapremo qualcosa di più».


Il sindaco Nicola Fragomeni ha annunciato che già questa mattina i tecnici Arpav saranno sul posto insieme agli addetti dell’Usl 3 e si è dimostrato ottimista su una veloce riapertura del Prisma: «Se non ci saranno intoppi, potremo farcela anche in 15-20 giorni», afferma, «ma ne sapremo di più dopo il sopralluogo dell’Arpav. Una volta rimosso l’amianto i lavori all’interno dell’edificio sono tutto sommato veloci».


Le verifiche dei vigili del fuoco intanto hanno già escluso problemi di natura strutturale dell’edifico.


Sul fronte delle indagini invece, appare escluso il dolo: da capire invece se l’innesco sia stato accidentale o colposo, provocato cioè da disattenzione o imprudenza di qualcuno all’interno dell’edificio.


Unica nota negativa di una giornata di rinata speranza a Santa Maria di Sala è il traffico impazzito lungo la Noalese: a provocarlo ieri, nell’ora di punta, qualche curioso di troppo fermatosi in strada per scrutare il vecchio centro commerciale e il destino a cui sta andando incontro in queste ore.


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