Pressing sulla Sogei di Trevisanato
Sotto la lente dei magistrati anche l'affitto di un immobile a Roma

Sandro Trevisanato
Prima la perquisizione della Fondazione Casa delle Libertà. Ora l'avvocato Sandro Trevisanato, in veste di presidente della Sogei, la società di
Information e communication technology
del Ministero dell'Economia, viene tirato in ballo anche per il contratto d'affitto dell'immobile del Pio Sodalizio dei Piceni in piazza Navona.
Nel primo caso c'è un'indagine della Procura di Napoli per un contributo da 165 mila euro ricevuti da Eurotec, ditta sospettata di aver corrotto Marco Milanese, il deputato Pdl e braccio destro del ministro Giulio Tremonti, nei confronti del quale la Procura partenopea ha chiesto l'autorizzazione all'arresto alla Camera. «Sono presidente di quella Fondazione, ma da anni non me ne occupo più» ha già avuto modo di ribadire l'avvocato Trevisanato, già deputato e sottosegretario alle Finanze nel primo governo Berlusconi, precisando anche che «Milanese non ha mai avuto rapporti con la Fondazione». Nel mirino degli inquirenti, però, è finita, anche la Edil Ars, società che (oltre ad essere affidataria, negli ultimi 6 anni, di appalti milionari da parte della Sogei) ha ristrutturato il famigerato appartamento, affittato da Milanese, di cui è stato ospite il ministro Tremonti. Proprietario di quell'appartamento è il Pio sodalizio dei Piceni, un'ex opera pia, ora fondazione scolastica, proprietaria di diversi immobili nella capitale. Lo stesso ente con cui la Sogei nel 2008 ha siglato un contratto d'affitto per disporre di una sede nel centro di Roma, in piazza Navona. L'avvocato Trevisanato ci tiene a separare ruoli e competenze e respinge accostamenti pericolosi. Con Milanese, prima di tutto. Se per quattro volte gli è stata affidata la presidenza della Sogei lo deve, oltre alla competenza professionale, «allo storico rapporto con diversi membri del governo». Come dire: non avevo certo bisogno (come magari altri) di raccomandazioni da parte di Milanese per avere quell'incarico, che «del resto frutta un compenso piuttosto limitato in rapporto alle responsabilità». In secondo luogo come presidente della Sogei «ricopro un ruolo di garanzia, legato alla gestione di rapporti istituzionali, della comunicazione, dello sviluppo di nuovi prodotti» precisa Trevisanato. In Sogei ha lavorato («bene») con tre diversi amministratori delegati e «i loro nomi non li ho nè scelti nè suggeriti io». Quanto al contratto d'affitto con il Pio Sodalizio dei Piceni della sede di piazza Navona è stato firmato dall'ex ad Aldo Ricci. «Avevamo una sede centrale, in via Cavour, in un immobile concessoci da Demanio - ricorda Trevisanato - Poi quando quel palazzo è stato ristrutturato, in assenza di altre sedi adeguate, abbiamo dovuto rivolgerci al mercato». La firma in calce al contratto d'affitto, dunque, non l'ha messa Trevisanato. «E comunque - sottolinea il presidente della Sogei - i rapporti con Edil Ars sono già venuti all'attenzione della Corte dei Conti. Se n'è occupato anche il nostro organismo di vigilanza e il collegio sindacale. Nessuna censura è stata mossa nemmeno in seguito alla due diligence voluta da Gilberto Ricci e Valerio Zappalà (il nuovo presidente e ad della Sogei voluti da Prodi, succeduti a Trevisanato e all'ad di allora, ndr)». Quanto ad Angelo Proietti (socio al 50% della Edil Ars, la cui figlia è stata assunta da Sogei) Trevisanato mette in chiaro «mai visto nè conosciuto, in Cda vengono trattate soltanto le assunzioni dei dirigenti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video