Presi i killer di Possagno: Lucia e Manuel hanno ucciso il marito di lei

POSSAGNO. L'hanno ucciso nella sera di sabato nel loro condominio di via Isonzo, a Romano d'Ezzelino. Poi, all'aba di domenica, l'hanno caricato in una Golf blu e l'hanno trasportato a Possagno, nel sentiero 189 dietro al tempio del Canova. Lì l'hanno sepolto con delle pietre e poi bruciato. Ma quel guaio all'auto - un problema all'olio - a pochi metri dalla "tomba" gli è stato fatale, con il meccanico del paese, Giorgio Rigo, in grado di riconoscere la foto segnaletica dell'amante. "Ti paghiamo il doppio", gli ha detto il più giovane, mentre la donna si nascondeva in auto.

Ora i protagonisti del delitto di Possagno sono noti: la vittima è Aldo Gualtieri, 40enne nato a Lamezia Terme e residente a Felette di Romano d'Ezzelino, di professione artigiano. Sua moglie, e probabile mantide, è Lucia Lo Gatto, 41enne nata a Lamezia Terme e residente con il marito a Romano d'Ezzelino. Sono cugini di primo grado. L'amante, e probabilmente l'autore materiale del delitto, è Manuel Palazzo, 27enne nato a Asolo e residente a Romano d'Ezzelino.

Il delitto, con ogni probabilità, si è consumato proprio nella palazzina di via Isonzo, al civico 17, dove i tre vivono: sono vicini di casa. Sabato sera si sarebbe consumata una furibonda lite, alla quale avrebbe assistito anche la fidanzata di Palazzo. Una lite che sarebbe sfociata nell'omicidio. Cruciale, nelle ultime ore, sarebbe stata proprio la testimonianza della fidanzata di Palazzo.

Attesa una conferenza stampa della Procura per definire i dettagli della vicenda. Il movente, secondo quanto ricostruito dagli investigatori dopo i primi interrogatori dei due, sarebbe da ricercare in ragioni passionali. Gualtieri e sua moglie litigavano spesso ed erano noti alla forze dell’ordine. Il clima familiare era talmente degradato che i servizi sociali del Comune di Romano avevano in carico il loro caso da tempo.
Manuel Palazzo e Lucia Lo Gatto sono stati arrestati nella notte tra giovedì e venerdì mentre si trovavano nella casa di lei (ora sotto sequestro), nel quartiere Cristallo di Felette, a Romano, e nelle prossime ore saranno sottoposti all'interrogatorio di garanzia. Nel frattempo per loro è scattata la custodia cautelare in carcere: lui è a Santa Bona, lei alla Giudecca. Entrambi sono rimasti in silenzio di fronte agli investigatori. Le due figlie minorenni di Gualtieri e Lo Gatto sono state portate in una struttura protetta.
Proseguono le indagini dei carabinieri di Treviso per delineare più chiaramente i risvolti dell’omicidio che, stando ai primi accertamenti, sarebbe avvenuto per ragioni passionali. Non è stato ancora stabilito come Gualtieri sia stato ucciso e l’arma usata. In supporto all’Arma trevigiana è intervenuto il Ris a cui è affidato il compito degli esami tecnici, tra l’altro, della casa e della vettura.
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