Presa la baby gang, 10 in manette

Accusati della rapina al «pony» delle pizze e di furti a coetanei
Pedro Pastore Nella foto grande il dirigente della Mobile Marco Odorisio con Barbara Da Re
Pedro Pastore Nella foto grande il dirigente della Mobile Marco Odorisio con Barbara Da Re
 
Le perquisizioni sono scattate ieri mattina alle cinque ed hanno impegnato 50 poliziotti della Questura di Venezia. Dieci le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di una baby gang di giovani residenti nella terraferma, tra i 16 e i 22 anni. Sarebbero gli autori di furti a coetanei e soprattutto della violenta rapina del 6 febbraio scorso ai danni di un «pony» del Pizza express, attirato con l'inganno per una consegna, depredato dell'incasso e picchiato.
 Rapina aggravata in concorso, questa l'accusa rivolta ai dieci giovani fermati ieri sulla base di altrettante ordinanze di custodia cautelare emesse dai Gip del tribunale ordinario di Venezia Daniela De Fazio e del tribunale dei minorenni Maria Teresa Rossi, su richiesta dei pubblici ministeri Giovanni Zorzi (Procura id Venezia) e Giulia Dal Pos (Procura per i minorenni). Sgominata dopo mesi di indagini della Squadra Mobile di Venezia una pericolosa «baby gang» composta da dieci giovani, cinque minorenni. Tre sono ragazze, con ruoli tutt'altro che marginali. Sarebbero gli autori di una serie di furti a coetanei commessi in occasione di feste di compleanno o serate in discoteca. Alle vittime sottraevano denaro o bancomat. Ma soprattutto devono rispondere della violenta rapina del 6 febbraio ai danni di un bengalese che lavora per un «Pizza Express» di Mestre attirato con l'inganno per una consegna, rapinato di 500 euro e picchiato con calci e pugni che gli hanno provocato lesioni guaribili in 21 giorni. E c'è il sospetto che la stessa banda abbia anche colpito in un'altra rapina, del tutto simile, avvenuta alcuni giorni prima. Nelle perquisizioni scattate ieri mattina alle 5 è saltato fuori anche un corposo armamentario: pugnali, coltelli a serramanico, perfino un'ascia e un pericoloso tirapugni oltre ad un narghilè in vetro per fumare. E pure una barca, forse rubata, dentro la quale è stato trovato un ricettario di una dottoressa di Mestre che alcune settimane ha denunciato un furto. La metà dei coinvolti sono minorenni, un sedicenne e quattro 17enni. Per uno è stato disposto l'accompagnamento al carcere minorile di Treviso, gli altri sono ospiti di comunità. Tra i maggiorenni, due sono agli arresti domiciliari, per gli altri tre si sono aperte le porte del carcere. Il presunto «capo» della banda sarebbe, stando alle informazioni fornite dal dottor Marco Odorisio, dirigente della Squadra Mobile di Venezia, il ventitreenne Pedro Pastore, nato a Salerno ma residente a Salzano, di fatto senza fissa dimora. Ordinanze di custodia cautelare in carcere anche per due ragazze. Angela Talpo, 22 anni, residente a Favaro in via Monte Prabello e Assia Najafi, 21 anni di via Casona. A casa di quest'ultima è stata trovata la barca con motore Marine. Domiciliari per Antonio Cangiano, napoletano di 19 anni, che risiede con la famiglia in via Fradeletto e per Marco Cristofaro, coetaneo, originario di Catanzaro e residente a Mestre in via Brunetti.

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