Polemica sui bagni Municipalità all’attacco «Veritas dia risposte»
LIDO
«I bagni pubblici sull’isola sono una necessità, un servizio che va garantito e che non deve pesare sui commercianti, soprattutto quelli del Gran Viale». Lo dicono il presidente della Municipalità, Danny Carella, e Adriano Cimò, delegato Aepe del Lido che ha deciso di far pagare un euro l’uso del bagno, per far fronte alle spese che richiede una pulizia continua dei gabinetti nel suo locale, il Roxy. La polemica tiene banco in queste ore, dal momento che sull’isola bagni pubblici aperti non ce ne sono. Quelli di via Isola di Cerigo sono chiusi da qualche anno, quelli del terminal Actv da mesi, dopo che il bando di Avm per la gestione è andato deserto. E allora tutto ricade sugli esercenti, con centinaia di persone che ogni giorno da maggio a settembre raggiungono le spiagge, e chiedono di usare i gabinetti di bar e ristoranti per i propri bisogni, finendo poi per cambiarsi anche il costume o lavarsi. Il tutto con un aggravio di costi dei titolari dei locali tra pulizie continue, salviette, sapone, acqua e carta igienica. «Le tasse, anche a Veritas, le pago e pure salate, quindi pretendo che un servizio come quello dei bagni pubblici non ricada su di me, e credo che in tanti al Lido la pensino così», rincara Cimò. «Se uno non è un cliente l’uso del bagno lo paga e gli faccio lo scontrino. Alla fine è un servizio in più che offro. Mi chiedo perché Veritas non sia coinvolta al Lido nella gestione diretta dei bagni pubblici». A fargli eco è Danny Carella. «I bagni pubblici del terminal Actv dovrebbero essere aperti almeno da giugno a settembre, e il ritorno economico ci sarebbe. Parliamo di servizi essenziali che un Comune deve garantire. Non basta la giustificazione che il bando per la gestione è andato deserto. Da anni si discute di questa vicenda, e altri ne stanno pagando le conseguenze» . E dopo le ultime polemiche sui marciapiedi sporchi del Gran Viale, venerdì Veritas è intervenuta con i macchinari per pulire. —
S. B.
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