Per il 1 maggio appende cartelloni in cui denuncia le condizioni di lavoro dei giovani, glieli strappano poco dopo

L’episodio è avvenuto a Noale, dove il 23enne Andrea Corazza aveva condiviso con la comunità le testimonianze raccolte tra i suoi coetanei

Maria Ducoli
Il cartello appeso vicino al municipio di Noale
Il cartello appeso vicino al municipio di Noale

Bagnino, 2,50 euro all’ora per dieci ore al giorno.  Segretaria, 500 euro al mese. Porta pizza, 120 euro. Barista, 60 euro alla settimana. Oppure, a volte, la paga viene stabilita dopo, “perché incide anche la presenza”. Queste le storie e gli annunci di lavoro raccolti da Andrea Corazza, 23enne di Noale, studente all’Università di Padova, in occasione del 1 maggio e inseriti in alcuni cartelloni dalla provocatoria scritta “I giovani non hanno voglia di lavorare”.

Cartelloni che sono stati incollati a Noale, in tre punti centrali e, spiega Corazza, durati solo qualche ora perché poco dopo averli condivisi anche sui social, il ragazzo è stato contattato dalla vicesindaca, affinché li rimuovesse. «Un peccato, perché tante persone li stavano leggendo, si erano formati dei veri e propri capannelli» spiega, «non ho fatto tempo a toglierli che due uomini li hanno strappati e se ne sono andati» prosegue, aggiungendo che il suo intento non era politico: «volevo semplicemente parlare di un tema a cui non si presta mai la giusta attenzione, mi sembrava giusto farlo soprattutto in occasione della festa dei lavoratori».

L’obiettivo era quello di far luce sulla situazione di tanti suoi coetanei, etichettati come svogliati perché non ci stanno a condizioni di lavoro folli e irrispettose della persona, come precisa. Ciò che l’ha stupito di più delle oltre cento testimonianze raccolte, «è stato vedere quanto spesso ci fossero richiami sessuali, negli annunci ma anche nelle esperienze che mi sono state raccontate, dove la mancanza di rispetto superava il piano professionale per intaccare quello personale e intimo». 

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