Pegni d’amore sui ponti la guerra con le tenaglie dei vigili e dei volontari

L’invasione dei lucchetti. Se quelli nelle case private per adesso non sono soggetti a regolamentazione, i lucchetti attaccati ai ponti hanno visto negli anni schiere e schiere di agguerriti volontari che, armati di pinze e tenaglie, hanno più volte ripulito tanti ponti di Venezia. Anche la polizia locale ha contribuito al tentativo di smontare la moda spuntata con il film di Federico Moccia “Tre metri sopra al cielo”. Le multe sono fioccate a chi li vendeva ai turisti che cadevano subito in tentazione. Impossibile darci un freno. La lucchetto-mania non è ancora tramontata e, a ondate, arriva portando messaggini di amore incisi sul metallo, rigorosamente attaccati nel primo angolo libero che si trova.

A Rialto, dopo il blitz di marzo per toglierne ben 300, ne sono stati attaccati altri anche all’interno del Ponte, mentre all’Accademia non hanno mai smesso, complice forse il panorama mozzafiato che fa credere agli innamorati che sia per sempre. Lo scorso febbraio c’è stata una rimozione dai ponti di Sant’Antonio e dell’Anaconeta, ma ovunque continuano ad apparire. Non a caso questa volta il divieto del pegno d’amore è stato inserito anche nel nuovo Regolamento di polizia locale in modo da permettere di sanzionare i trasgressori. Non ci sono comunque paragoni a livello legislativo con i lucchetti degli appartamenti che sono invece attaccati a una proprietà privata e non in luoghi pubblici come questi. Per i lucchetti degli innamorati, invece, le multe ci sono, tuttavia sarà perché l’amore è cieco e perché Venezia è ancora la città più romantica del mondo, ma si continua incuranti ad attaccarli, fregandosene delle sanzioni. —

V. M.

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