Palazzo Grimani, no alla vendita

La presidente Marini contraria al trasferimento della Corte d’Appello nella cittadella della Giustizia
Bollis Interpress Venezia, 25.03.2008.- Palazzo Corner Contarini dei Cavalli..- ed alla sx Palazzo Grimani sede della Corte d'Appello
Bollis Interpress Venezia, 25.03.2008.- Palazzo Corner Contarini dei Cavalli..- ed alla sx Palazzo Grimani sede della Corte d'Appello

La Corte d’Appello si mette di traverso a qualsiasi progetto di lasciare la sede di Palazzo Grimani sul Canal Grande(di proprietà del Demanio) per andare armi e bagagli nella “periferica” Cittadella della giustizia, lasciando spazio all’ennesima alienazione e trasformazione d’uso.

Lo fa la presidente della Corte Ines Maria Marini, nel discorso ufficiale per eccellenza: quello di apertura dell’anno giudiziario. Parole non polemiche, le sue, ma ferme: «Uno dei temi che mi stanno a cuore è quello di continuare ad avere - anche dopo il trasferimento di tutti gli uffici giudiziari nella nuova sede di piazzale Roma - spazi adeguati anche sotto il profilo qualitativo alle attività istituzionali della Corte, che non risultano presenti nella nuova sede e non possono, in ogni caso, trovare collocazione nella zona decentrata di piazzale Roma. Ho perciò chiesto di poter continuare ad utilizzare, per le nostre attività istituzionali - l’anno giudiziario, attività di formazione, riunioni del Consiglio giudiziario e con i capi degli uffici del distretto, visite di delegazioni straniere - Palazzo Grimani, che appartiene al Demanio. Il prestigio di una istituzione è veicolato dai “simboli” che l’accompagnano e dalla sede in cui opera. Ritengo essenziale che i simboli rimangano nel centro della città, soprattutto in una peculiare come Venezia».

Nelle stesse ore in cui plaude alla firma dell’accordo per l’atteso finanziamento del secondo lotto della Cittadella da parte del ministero e del Comune di Venezia (17 milioni di euro) per portare al trasferimento a piazzale Roma anche del Tribunale civile ancora nella storica sede di Rialto - che tornerà nelle mani dell’Agenzia del Demanio, rischiando di diventare un altro storico immobile appetibile per il mercato immobiliare - la presidente Marini sottolinea, dunque, la volontà di mantenere la sede istituzionale della Corte d’Appello nel cuore di Venezia. Questo mentre il Comune di Venezia, già ha inserito nel piano delle alienazioni del 2019 la vendita del vicino palazzo Corner Contarini dei Cavalli, sede proprio degli uffici civili d’Appello. Perché se da una parte, la frammentazione degli uffici della giustizia non agevola certo il lavoro di magistrati e personale amministrativo, dall’altra ogni palazzo liberato da aule e cancellerie, perde funzioni storiche, aprendosi ad un mercato per ora interessato solo ad attività ricettive. «Ci impegnamo a completare entro due mesi il progetto definitivo del secondo lotto della Cittadella della giustizia», ha detto ieri il sindaco Luigi Brugnaro, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, «inalmente dopo tanto tempo ci sono sia i soldi , che la volontà di tutte le parti di portare a compimento questo atteso intervento: contiamo che i lavori siano ultimati entro il 2020».

Il terzo lotto di lavori - quello che completerebbe il trasferimento anche della Corte - non è al momento all’ordine del giorno.

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