Palazzo Giovannelli diventa hotel
Venduto per 25 milioni. In giardino c'è il celebre laboratorio Dall'Era

Nel giardino di Palazzo Giovannelli c’è il laboratorio Dall’Era con l’esposizione di marmi artistici al piano terra
Palazzo Giovannelli è stato venduto. Dopo 14 anni di abbandono, un fallimento dei proprietari (la Cirio) e sette anni di amministrazione controllata, lo splendido edificio neogotico di Cannaregio - 5 mila metri quadri con monumentale porta d'acqua sul rio di Noale - è stato acquistato da una società lombarda. Prezzo, circa 25 milioni di euro. Adesso il palazzo di rio terà Pasqualigo, che ha ospitato per anni la Casa d'Aste Semenzato, si appresta a diventare l'ennesimo albergo di lusso.
Un destino segnato, scritto da anni. Da quando dopo aver sfrattato gli inquilini lo aveva acquistato il finanziere romano Cragnotti, presidente della Lazio, proprio per trasformarlo in albergo a cinque stelle. Il fallimento della Cirio si era trascinato dietro il futuro dello storico edificio. Affidato a tre curatori fallimentari, Luigi Farenga, Luigi Francario e Attilio Zimatore. Dal 2004 l'edificio è vuoto e cadente, con una eccezione: l'attività del «Giardino di Pietra», esposizione di marmi artistici al piano terra. Qui continua l'attività degli artisti Giancarlo, Alberto e Giovanni Comelato, eredi della tradizione del professor Romeo Dall'Era. A loro era stato notificato lo sfratto, un anno fa. Grazie all'intervento del sindaco Orsoni era stato strappato un rinvio di un anno, in attesa di verificare la possibilità di una soluzione alternativa. Perché il giardino, da decenni mostra artistica dei marmi Dall'Era, fa adesso gola ai nuovi proprietari. Luogo ideale per sistemarci i tavolini per le colazioni all'aperto. Ma Comune e Municipalità hanno promesso un intervento in favore degli artisti. Ultimi rimasti tra gli artigiani del marmo. Le loro sculture e copie fedelissime all'originale di patere, fontane e tavoli rinascimentali vengono richieste in tutto il mondo. Preziosi i pavimenti di marmi multicolori, le vere da pozzo. Un sapere antico che non può andare disperso, dicono i loro estimatori. Qualche mese fa nel «Giardino di Pietra» di Cannaregio si era tenuta una rassegna artistica, musica, pittura e poesia, sostenuta anche dal Comune. «Un modo», aveva detto Comelato, «per aprire questo luogo d'arte alla città». Adesso l'arrivo dei nuovi proprietari cambia tutto. Tecnici e architetti sono già venuti in sopralluogo per decidere il da farsi in vista dell'imminante restauro. Prima però si dovrà trovare una soluzione per gli artisti del marmo.
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