Ospedale unico, il sindaco lancia Portogruaro

PORTOGRUARO. Il direttore generale dell'Asl 10 Carlo Bramezza ha presentato alla Conferenza dei sindaci la riorganizzazione dei distretti sanitari, ridotti da tre a due. Dall'ex distretto del Litorale, Eraclea e Jesolo sono confluiti in quello del Basso Piave, mentre Caorle e Bibione-San Michele sono entrati in quello portogruarese. Nell’incontro si è evidenziata l'importanza del Distretto sociosanitario, un servizio tecnico, funzionale e amministrativo intorno al quale ruota l'intero settore sanitario per erogare assistenza, cure, prestazioni mediche e sociali. Ma non si poteva non parlare dell'ospedale unico. I primi cittadini presenti hanno riconfermato il documento originale con cui veniva sottolineata la necessità di preoccuparsi del presente della sanità del Veneto Orientale, più che di quanto potrebbe avvenire tra almeno sei/sette anni nella migliore delle ipotesi.
Il sindaco Antonio Bertoncello non ha abbandonato la sua arroccata posizione tesa alla riqualificazione dell'attuale struttura. «Il Consiglio comunale si era già espresso per una equa riorganizzazione della sanità nell'Asl 10» ricorda «tanto che tutti i gruppi consiliari si erano attivati per una raccolta di firme, (ne furono raccolte oltre settemila), a sostegno della riqualificazione dell'ospedale cittadino. Quindi rivendichiamo un'alta qualità dei servizi sanitari attuali, pretendendo chiarezza e concretezza dalla Regione e dall'Asl sull'ipotesi di progetto dell'ospedale unico, evidenziando la centralità del nostro ospedale nel territorio e sostenendo la sua candidatura per un'eventuale sede unica del Veneto Orientale».
Gian Piero del Gallo
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