Ospedale, bocciato il piano Asl
Jesolo. Una clamorosa marcia indietro del Consiglio comunale

L’esterno dell’ospedale di Jesolo al centro delle polemiche
JESOLO.
Ospedale, marcia indietro anche del Comune. Approvato a maggioranza un documento nel quale viene bocciato il piano di ridimensionamento voluto dall'Asl 10. Dopo la richiesta del gruppo consiliare Pdl è stata portata in assemblea la proposta di riorganizzazione presentata nell'ultima Conferenza dei sindaci sulla sanità, dove già Calzavara si era astenuto. Con il nuovo documento il Consiglio invita il sindaco e la giunta a far pressioni su Asl 10 e Regione per tutelare l'ospedale. Inoltre il gruppo consiliare del Pdl ha proposto l'inserimento della richiesta di accorpare il Comune di Cavallino-Treporti all'interno dell'Asl 10. «Crediamo che il prossimo Consiglio - ha detto Lucas Pavanetto - debba portare un documento trasversale e apartitico che proponga alla giunta regionale un vero piano di rilancio del nostro ospedale e che non veda il rafforzamento della Casa di Cura Rizzola». In aula erano presenti gli esponenti del movimento per l'ospedale del litorale, poi di quello nato in rete da Francesco Basciano. «Da anni la direzione dell'Asl 10 sta sventrando strutture e professionalità del presidio ospedaliero - dice Roberto Rugolotto del Pd - e solo ora, su richiesta delle minoranze, il Consiglio ha affrontato la questione. La maggioranza ha avuto fretta di votare un documento per bloccare le scelte di riorganizzazione dell'Asl, e della Regione, dopo tanta morbidezza e accoglienza delle proposte della stessa direzione. E senza voler disturbare la Casa di Cura, promossa secondo ospedale di San Donà dagli assessori leghisti che dichiarano che la causa dei mali economici della sanità del Veneto orientale dipende da Jesolo, il cui ospedale va chiuso. Oltre al blocco della proposta di riorganizzazione chiediamo anche la revoca della convenzione della casa di Cura di San Donà». I commenti non sono finiti. «Il ridimensionamento dell'ospedale - aggiunge Daniele Bison di Generazione Italia - dovuto a scelte autonome della direzione senza tenere in alcun conto la pianificazione regionale, hanno fatto assumere a Paolo Stocco, direttore generale dell'Asl 10 un ruolo politico che non gli compete. Si occupi piuttosto di dare maggiori risposte in termini di servizi sanitari sul territorio».
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