«Orte-Mestre, lo Stato non deve pagare»

MIRA. «Lo Stato non deve pagare nulla alla cordata di costruttori che voleva realizzare la Romea Commerciale. Gli è andata male, si assumano il rischio d’impresa». A prendere questa posizione è il...

MIRA. «Lo Stato non deve pagare nulla alla cordata di costruttori che voleva realizzare la Romea Commerciale. Gli è andata male, si assumano il rischio d’impresa». A prendere questa posizione è il comitato Opzione Zero che da sempre si batte contro la Romea commerciale e interviene dopo che è pervenuta, mercoledì, la richiesta di risarcimento danni per 300 milioni di euro dei costruttori che dovrebbero aver realizzato la Commerciale, perché l’opera non è stata fatta. «È di questa settimana», spiega il presidente Mattia Donadel, «la notizia che la cordata dei proponenti, dell’autostrada Orte-Mestre, guidata dalla Gfip Holding di Vito Bonsignore, ha chiesto i danni allo Stato. Siamo alla farsa, che l’opera si faccia o meno a incassare vorrebbero essere sempre gli stessi».

«Peccato che si tratti di una questione seria», aggiungono Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, di Opzione Zero, «sulla Romea, abbandonata per anni proprio per giustificare la nuova autostrada, gli incidenti si ripetono ogni giorno. Ci vuole un bel coraggio a chiedere i danni per la mancata approvazione di un’opera devastante e palesemente insostenibile. È incredibile come le multinazionali del cemento tentino di scaricare i costi e gli insuccessi sulle spalle dei contribuenti. Il rischio d’impresa va bene solo quando c’è da spartirsi dividendi milionari? Se la Orte-Mestre non è andata in porto», continua Opzione Zero, «è dovuto alle carenze tecniche, all’insostenibilità economica, all’incompatibilità ambientale del progetto depositato. Non si vede per quale motivo i cittadini dovrebbero farsi carico di oltre 300 milioni di euro di presunti danni richiesti da un’impresa privata». Il governo si occupi, conclude Opzione Zero, della sicurezza sulla Romea. (a.ab.)

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