«Ore di paura in attesa di notizie da Trento»

NOALE. Una nota di sollievo alla Lori Pav Due di Trebaseleghe è arrivata soltanto ieri pomeriggio, dopo una mattinata di apprensione per la sorte dei cinque operai precipitati da cinque metri d’altezza.
«Le prime notizie che ci erano giunte la davano tragica, si parlava addirittura della perdita di un occhio per Antonio (Pellizzon, il 31enne di Noale, ndr )», dichiara Sonia Faccin, la responsabile amministrativa. «Fortunatamente è andata bene. Quattro operai sono stati dimessi ieri. Antonio Pellizzon, trattenuto in osservazione, verrà dimesso domani (oggi per chi legge, ndr). È stato lui stesso ad avvisare la moglie dall’ospedale». Tanta paura per l’operaio noalese e la sua famiglia: per fortuna, con il trascorrere delle ore, la situazione è via via migliorata.
La Lori.Pav Due di Trebaseleghe è un’impresa che esegue pavimentazioni industriali per conto terzi, rampe antiscivolo e trattamenti in resina, cemento, acidificati e stampati. Nell’ambito dell’ampliamento del proprio campo di azione, negli ultimi due anni ha aggiunto una ulteriore specializzazione: il rifacimento spondale di canali e lavori idraulici fluviali. La società ha sede in via Ferdinando Magellano 29. Titolari sono i fratelli Luca, Marco e Paolo Selvatico, rispettivamente direttore generale, amministratore unico e responsabile commerciale, responsabile del settore giunti e tagli.
Ai fratelli fa capo anche la Lori.Pav di via Marconi 35 a Massanzago, non più operativa dal 2003 e tenuta solo per gli aspetti patrimoniali. Dal 2002, infatti, la società ha mutato la sua ragione sociale e si è trasferita nella nuova sede di Trebaseleghe. Nel 2007, con la costruzione di un secondo capannone che affianca il primo, c’è stato anche un ampliamento. La Lori.Pav Due ha attualmente 11 dipendenti: 9 operai e 2 impiegati. Responsabile amministrativa è Sonia Faccin. L’impresa ha ottenuto e ottiene appalti e subappalti importanti in Italia (il pavimento industriale del parcheggio del Marco Polo a Tessera) e all’estero. Come molte altre imprese, anche i fratelli Selvatico stanno avendo problemi di finanziamento e con le banche. «È un controsenso», afferma Faccin, «la Regione ha istituito un fondo anticrisi al quale è impossibile accedere perché gli istituti di credito, tutti, pongono tanti e tali paletti. Lavoro ce n’è, abbiamo molte commesse per far fronte alle quali serve maggiore liquidità». (g.a.- a.rag.)
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