Oasi di Gaggio, numeri da record censiti mille marangoni minori

L’area naturalistica si conferma di primaria importanza per gli uccelli acquatici svernanti. La soddisfazione dei gestori della Lipu  

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L’oasi delle cave di Gaggio segna un altro record: sono infatti oltre mille gli esemplari di marangone minore censiti nei giorni scorsi dai volontari della Lipu, associazione che gestisce l'area protetta ormai da molti anni. Una ricerca legata all'International Waterbird Census su scala mondiale, e riferita alle specie di uccelli acquatici svernanti, che ha confermato l'area naturalistica di Gaggio quale uno dei siti di maggiore importanza in Italia e non solo. Il marangone minore è una specie protetta dalle direttive europee e italiane.

«Purtroppo le Cave di Gaggio sono un esempio sempre più isolato» sottolineano dalla Lipu veneziana. «Da uno studio approfondito, tuttora in corso, che considera le cave di argilla senili dell'entroterra (Marcon, Noale, Salzano, Martellago e altre ancora) emerge come, a parità di tipologia ambientale di riferimento (appunto zone umide con laghi di cava, canneti e boscaglie varie), solo quelle caratterizzate da una pianificazione tecnico-scientifica adeguata, in grado di limitare e contenere il disturbo dell'uomo, garantendo comunque la corretta fruizione e le attività di educazione ambientale, possono mantenere una comunità di uccelli ricca e strutturata. Fortunatamente nell'Oasi di Gaggio i marangoni minori possono dormire sonni tranquilli, grazie soprattutto all'impegno dei volontari e di tutti coloro che, a vario livello, hanno compreso le nostre capacità e potenzialità».

Tra le altre presenze meritano una menzione gli aironi guardabuoi e cenerini, le garzette, i porciglioni, i tuffetti e le tante altre specie rilevate durante i censimenti Iwc. Non ultima, la presenza di rapaci notturni come l'assiuolo, il cui piumaggio ricorda la corteccia degli alberi. Tipico di quasi tutta l’Europa meridionale, è un uccello abbastanza confidente anche nei confronti dell'uomo. Sebbene negli ultimi anni la sua popolazione abbia subito un lieve calo, non sembra essere classificabile come una specie a rischio. A Gaggio i volontari hanno creato dei rifugi appositi. —

Simone Bianchi

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