Nuovo terminal passeggeri Accolto il ricorso contro Save

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Non sarà lo studio Speri Società di Ingegneria srl a svolgere tutti i servizi «inerenti il collaudo statico in corso d’opera e finale delle opere di ampliamento del terminal passeggeri (secondo lotto) e la sua ristrutturazione nell'aeroporto di Venezia». Lo ha deciso il Tar del Veneto che ha accolto il ricorso di Rti Burchi (Raggruppamento temporaneo d’imprese) rappresentato dallo studio che fa capo all’ingegnere Giulio Burchi, uno dei manager più importanti d’Italia nel settore della grandi opere, con l’ingegnere Antonio Turco e il professor Renato Vitaliani dell’Università di Padova.
E ha annullato il provvedimento del 2 settembre 2019 con il quale Save, che gestisce la struttura aeroportuale, aveva affidato l’appalto a Speri.
Risultato: i giudici amministrativi hanno ordinato la prosecuzione della procedura di gara con l’aggiudicazione dell’appalto in favore di Rti, il Raggruppamento d’imprese che aveva proposto il ricorso.
Il 22 ottobre 2018 il bando di gara prevede una «procedura negoziata per l’affidamento dei servizi per il nuovo terminal con un importo a base d’asta di 842.994,24 euro. Il disciplinare e la lettera d’invito indicano l’esperienza specifica richiesta, in particolare nel collaudo, da dimostrare con apposita documentazione. Alla gara partecipano tre operatori economici: Exenet srl, Rti (che riunisce gli studi tecnici che fanno capo al manager e ai due professionisti) e lo studio Speri Società di Ingegneria srl.
Il 2 settembre scorso Save dichiara il “vincitore”: è lo Studio Speri, che incassa un punteggio di 67,75 punti, mentre al secondo posto si classificava il Rti Burchi, con 58,99 punti.
È sul punto dei requisiti richiesti che Rti impugna il provvedimento che assegnava la gara allo Studio Speri. Quest’ultima società di ingegneria «non essendo autonomamente in possesso dei requisiti esperienziali richiamati, ha fatto ricorso all’avvalimento dell’ingenere Mazzantini», in pratica un libero professionista che aveva lavorato per loro in due progetti. Tuttavia per Rti «gli incarichi di collaudo dichiarati dall’ausiliario ingenere Mazzantini non sono affatto idonei a dimostrare il possesso dei due requisiti (da parte dello studio Speri)» si legge nel ricorso di Rti, «con tutte le conseguenze che ne derivano in punto legittimità della partecipazione alla gara». «L’accoglimento del presente motivo» scrivono nella sentenza i giudici amministrativi, «determina la decurtazione dei punteggi riconosciuti all’offerta tecnica della società controinteressata (Studio Speri)... con conseguente prevalenza nella graduatoria dell’offerta della parte ricorrente in ragione del maggior punteggio conseguito (Rti)». —
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