Nuovo distretto sanitario meno code e più ecologia

È stata aperta ieri a Favaro la struttura che servirà circa 90 mila persone Il direttore: «Diminuiranno le attese». Pannelli fotovoltaici e impianto geotermico
Di Marta Artico
Apertura del nuovo distretto sanitario Mestre 4 a Favaro Veneto
Apertura del nuovo distretto sanitario Mestre 4 a Favaro Veneto

FAVARO. Alle sei e mezzo del mattino, prima che aprisse, c’era già un gruppetto di anziani fuori dal nuovo Distretto sanitario Mestre Nord, in attesa di entrare. Perché alla scuola Fucini, per riuscire a fare un prelievo del sangue, ci volevano ore di coda e dunque residenti e pensionati, erano abituati ad alzarsi all’alba e prepararsi ad una lunga mattinata. Qualcuno ha pure domandato pensiline e panchine, pensando di dover stare fuori ad attendere, come un tempo. È stato loro gentilmente spiegato, che adesso c’è una bella sala spaziosa, comode sedie e pure due elimina code. Che insomma, si cambia del tutto e nessuno starà più fuori ad aspettare sotto il sole o la pioggia perché dentro non ci si sta o si muore dal caldo.

Una volta aperte le porte, chi doveva fare i prelievi è stato accolto dal personale, già in servizio. 117 operatori lavorano all’interno. In tanti si sono solo presentati per dare un’occhiata alla struttura, nuova di zecca, accogliente e all’avanguardia. «Per la prima volta», spiega il direttore del Distretto Mestre 4, Sandro Marton, ieri mattina presente sul posto, «sono stati chiusi dei servizi, traslocato il materiale durante il fine settimana e aperti direttamente in continuità i nuovi senza dover far passare del tempo. E questo grazie a tutti gli operatori e al personale che ha dato la disponibilità di farlo durante il fine settimana».

Ora inizia un nuovo corso. «Abbiamo cambiato il sistema di accettazione, ci sono due eliminatori di code: uno per il Cup e prelievi, il secondo per l’anagrafe sanitaria». Precisa: «Stiamo risolvendo alcuni problemini, ad esempio oggi (ieri, ndr) doveva essere più fresco, stiamo regolando il sistema di condizionamento, visto che disponiamo di sonde che arrivano a 91 metri sotto terra, prendono l’acqua a 13 gradi e la portano in superficie grazie a 57 pompe e a quattro macchinari che poi regolano la temperatura. Domani (oggi, ndr) dovrebbe essere a regime».

Si tratta però di dettagli, come le panchine, che se necessarie arriveranno e le rastrelliere per le bici (ce ne sono ma forse non bastano).

Il Distretto è super ecologico. In cima alla terrazza spicca il tetto, con 100 metri di pannelli fotovoltaici, la caldaia è stata sostituita dall’impianto geotermico, che produce calore in inverno, fresco in estate. «I vetri sono spessi cinque centimetri, a doppia camera, per ottenere la tripla classe A di isolamento», spiega la ditta Guerrato. Ed anche se non si vedono, sotto il parcheggio ci sono le sonde che vanno sotto terra. «L’obiettivo che abbiamo», aggiunge Marton, «è quello di creare un Distretto integrato, portare i medici di medicina generale e trattare i codici bianchi».

«Questo Distretto l’ho visto crescere», racconta seduta in sala d’attesa Rosa Donaggio, «perciò sono venuta a vedere com’era e devo dire che è luminoso ma soprattutto comodo». «Volevo dare un’occhiata e sono venuto a prenotare una visita», le fa eco Alberto Scarpa, «dall’altra parte alla Fucini era un disastro, mi alzavo alle 5 per un prelievo, adesso hanno centralizzato tutto, speriamo bene. Auspico che oltre ai servizi nuovi ci sia più collaborazione, gentilezza, rispetto e disponibilità del personale verso i pazienti». È bello», dice Teresa Marcuzzo dalla sua sedia a rotelle, «devo però diventare ancora un po’ pratica con gli accessi e le rampe».

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