Non c’è l’ascensore disabile costretta a rinunciare al corso

Jesolo. «Una grande delusione, mi sono sentita male» L’Auser si difende: «Non ha voluto usare il montacarichi» 
JESOLO. Corso di computer vietato a una disabile, è al primo piano e lei non può raggiungere l’aula con la sua carrozzina elettrica. Anna Marcon, 80enne di Jesolo, costretta da anni su una carrozzina a causa di gravi lesioni agli arti inferiori, ha raccontato la sua storia dopo tanta rabbia e delusione. La sua è una tempra forte, ha ancora la voce squillante e giovane, non ha paura di muoversi nonostante la sua disabilità grave. Ma il primo piano dell’edificio in cui si tiene il corso non lo può raggiungere con il suo mezzo.


Si era iscritta nei mesi scorsi a queste lezioni sull’utilizzo dei computer, organizzate dall’Auser di Jesolo. Ha infine dovuto rinunciare e adesso pretende la restituzione dei soldi dell’iscrizione. I volontari dell’Auser però la invitano a ripensarci: «Possiamo utilizzare il montacarichi per farla salire». Il corso si tiene alle scuole Calvino di Jesolo Paese, dietro la parrocchia del centro storico. «Mi sono iscritta con particolare desiderio di affrontare questo corso di computer», racconta Anna con tono pacato, «e ho pagato l’iscrizione chiedendo insistentemente ai responsabili e organizzatori se ci fossero stati problemi od ostacoli visto che sono seduta sul mio speciale mezzo elettrico. Mi era stato detto di no e così mi era messa in pace pronta per iniziare in questi giorni di gennaio. Quando sono arrivata alla sede, però, per rendermi conto di come avrei affrontato il percorso, ho saputo che il corso si teneva al primo piano della scuola Calvino e che non sarei potuta pertanto salire con il mio mezzo».


«Non mi hanno detto nulla, lasciando intendere che le cose purtroppo stanno così, e io mi sono sentita davvero male, privata di un mio diritto, impotente di fronte a queste barriere. Non è facile per persone come noi trovarsi in queste situazioni. Tanto più che avevo chiesto precise garanzie prima di iscrivermi e mi era stato detto che non ci sarebbero stati disagi».


Ma dall’Auser di Jesolo declinano ogni responsabilità in merito. Non si sentono in alcun modo colpevoli per questo episodio, che invece ha fatto andare su tutte le furie Anna, la quale non intende più fare nulla, ha rifiutato il corso e chiede i 28 euro dell’iscrizione. «Noi non possiamo farci nulla», spiegano, «al limite dovrebbe essere il Comune a fare in modo che vi sia un ascensore come ha richiesto dalla signora per salire al primo piano. Noi avevamo trovato il modo di farla comunque entrare, utilizzando il montacarichi con una sedia che l’avrebbe condotta al primo piano senza particolari problemi, certo non con il suo mezzo, ma lei non ha voluto».


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