«Nessun divieto a Pineta e Cortellazzo»
Il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia replica: le nostre acque sono pulitissime, siamo tranquilli

JESOLO. «Non ci sono divieti né problemi per la balneazione a Jesolo Pineta e Cortellazzo». Al sindaco Valerio Zoggia sono fischiate le orecchie ieri mattina quando a Caorle Legambiente annunciava i dati dei monitoraggi dei campioni delle acque nel Veneto. Proprio la foce del Piave è stata, assieme a quella del Brenta, tra le zone risultate più inquinate sulla costa veneziana. Precisamente le uniche due a superare i limiti. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e sono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia, come nel caso dei due siti. In casi più gravi possono essere rilevati anche siti “fortemente inquinati”, ma non ce ne sonno stati sulla costa veneziana.
«Non c’è nulla di cui preoccuparsi», conferma il sindaco Zoggia, «le nostre acque sono pulitissime e non ci sono divieti di balneazione. Cosa diversa sono le analisi di campioni prelevati alle foci, come nel caso del nostro Piave, dove sono state individuate tracce a quanto pare di agenti inquinanti. Io non conosco questi dati diffusi dalla Goletta Verde», premette, «ma certo le analisi dell’Arpav sono quelle riconosciute e che fanno fede sui controlli delle acque per la balneazione e non sono stati rilevati problemi sulle nostre spiagge».
Sul fronte della depurazione, l’Italia è soggetta a tre procedure di infrazione emanate dalla Commissione Europea nel 2004, nel 2009 e nel 2014. Le prime due delle quali sono già sfociate in condanna. Per la procedura di infrazione 2004/2034 la sanzione prevista è di 62,7 milioni di euro, una tantum a cui si aggiungono 347 mila euro per ogni giorno (61 milioni a semestre) sino a che non saranno sanate le irregolarità. Le criticità rispetto al sistema depurativo regionale si ritrovano anche nel quadro delineato dall’ultima procedura d’infrazione aperta dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia che comprende anche 34 agglomerati urbani del Veneto.
Tra le altre curiosità di questa estate torrida 2017, il proliferare di meduse che sono crescite probabilmente anche per le temperature molto alte dell’acqua. Scongiurato invece l’incubo 1994 delle mucillagine.
(g.ca.)
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