Moto ondoso, un sistema per i controlli Gps

Non servono sistemi complessi. Né telecamere dall’alto, né un esercito di vigili armati di telelaser. Per bloccare il moto ondoso sarebbe forse sufficiente che il Comune si dotasse di un piccolo dispositivo già in funzione in molte aziende di trasporto. Si chiama “Steward”, «dispositivo di allarme e controllo per barche» prodotto da una piccola ditta lombarda, la Sunair Technology di Bellusco. Installato a bordo, “Steward” consente di controllare da un computer nella centrale operativa la posizione, la velocità e la rotta del mezzo e di visualizzarle su una cartina dal pc o tramite un’app per smartphone e tablet.
«Un servizio che funziona», spiega il titolare Giuseppe Fazio, «con questo sistema la centrale è in grado in qualsiasi momento di sapere dove si trova la sua barca, a che velocità va, che rotta ha effettuato per arrivare. Sistema utilissimo anche per prestare soccorso». Non è un prototipo, ma un sistema già utilizzato da alcune ditte di trasporti lagunari. E poi da piccole imprese che praticano il noleggio delle barche. Costo limitato, 300 euro più un abbonamento annuo di 120 euro. Ma soprattutto, garantisce Fazio, risultati eccezionali. Il collegamento con il sistema satellitare Gps non consente grandi errori. E assicura il controllo reale, senza il bisogno di pattuglie e laser, 24 ore su 24.
Un sistema simile è utilizzato in modo volontario da qualche cooperativa di tax i, come la Venezia taxi, e la società di trasporto Alilaguna. Ma potrebbe essere esteso anche agli altri. «È l’uovo di Colombo», dice Giorgio Manao, motoscafista in pensione da sempre appassionato di tematiche lagunari, «voglio illustrare al sindaco questo dispositivo. Perché la soluzione è a portata di mano». Un’emergenza che non si ferma, quella del traffico acqueo e del moto ondoso. All’arrivo della nuova stagione turistica sono sempre di più le imbarcazioni per il trasporto dei turisti immatricolati e viaggianti in laguna e nel canali interni. I controlli sono ridotti al lumicino, la mancanza di una sorveglianza continua spesso provoca velocità eccessive e pericolose non soltanto per l’ambiente.
La Capitaneria di porto ha avviato controlli in bacino San Marco. I vigili fanno qualche appostamento con il telelaser. Ma è come svuotare il mare con un cucchiaio. E spesso in presenza dei controlli gli operatori si avvisano via radio e rallentano. Quando la pattuglia se ne va ricomincia tutto come prima.
Il sistema di controllo Gps, invece, assicura Manao, potrebbe consentire un controllo automatico 24 ore su 24. «Forse è questo che non vogliono?». (a.v.)
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