Molluschi, aperto nuovo centro di spedizione
CHIOGGIA. «Non è il valore dell’investimento quello che conta, ma il fatto che possiamo operare in proprio e che, speriamo presto, avremo l’accesso diretto alla banchina».
Michele Boscolo Marchi, presidente del Cogevo di Chioggia è contento e, contemporaneamente, deluso, all’inaugurazione della “sua” creatura, il Centro di spedizione molluschi, a Punta Poli. Contento perché la cerimonia di ieri, con autorità civili, militari e religiose, è il coronamento di un percorso iniziato tre anni fa, quando l’organizzazione di produttori Bivalvia, il braccio economico del Cogevo, aveva acquistato all’asta, per 173mila euro, uno stabile in disfacimento di proprietà comunale, una vecchia vasca di accumulo che era stata messa in vendita. «Per prima cosa abbiamo cambiato la destinazione d’uso», racconta Marchi, «poi l’abbiamo ristrutturata completamente, creando magazzino, uffici e sala riunioni. Da un progetto iniziale di 220mila euro, su cui abbiamo ricevuto un contributo del 60% dal Gac, abbiamo speso, alla fine, 500 mila euro, la differenza tutta a nostro carico, ma abbiamo creato qualcosa di importante». Adesso, infatti, i vongolari potranno consegnare il loro prodotto direttamente al Centro di spedizione certificato. Qui le vongole verranno vagliate, a campione, e pesate. Una parte verrà distribuita direttamente, senza intermediari e, quindi, senza costi aggiuntivi, alla filiera dei clienti della Bivalvia, una parte verrà spedita a Caorle, dove esiste un altro centro analogo, per la lavorazione.
«Abbiamo creato un nostro marchio, “I PescaOri” che comprende prodotti surgelati, congelati, sottovuoto e precotti che vengono distribuiti in tutta Italia», dice Marchi, «e anche su questo contiamo per dare valore aggiunto ai nostri prodotti». Ma si parlava anche di una delusione, ed essa riguarda l’impossibilità, per i camion, di accedere alla banchina del Centro di spedizione. «La parte nord di Punta Poli», spiega Marchi, «è interdetta al traffico a causa del crollo, l’anno scorso, della banchina. Resta percorribile solo l’accesso da sud, ma il terreno è di proprietà di un’altra ditta (la Crame, ndr) alla quale paghiamo i diritti di passaggio. Tutto normale, ma vorremmo avere un accesso indipendente che potrebbe esserci qualora venisse realizzato il Punto di sbarco a Punta Poli, da tempo in programma, già finanziato, ma che abbisogna, adesso, anche della riparazione della banchina crollata, per la quale, secondo i tecnici dell’ex Magistrato alle acque, non ci sono i fondi disponibili».
Diego Degan
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