«Mio figlio obbligato a portare la stella di David, non ci sto»

MARGHERA. Nel giorno della Memoria, celebrato anche all’interno delle scuole, scatta la protesta di una mamma italiana convertita all’Islam: in una scuola elementare di Marghera ha considerato un obbligo imposto al figlio l’indossare, al termine delle lezioni, la stella di David a sei punte e portarla appesa alla cartella fino all’uscita. Quasi sicuramente solo un fraintendimento delle intenzioni della scuola e delle insegnanti, ma in poche ore il “caso” è esploso, alimentando nuove polemiche nel quartiere più multietnico della città.
Nella giornata dedicata alla memoria dello sterminio nazifascista del popolo ebreo, tra le varie celebrazioni pubbliche anche la scuola elementare “Grimani” di Marghera (quella che, con una media di un alunno su tre non italiano è in prima fila nella ricerca dell’ integrazione)si era addobbata con simboli, cartelloni e iniziative collegate. In tutto questo, però, Silvia Olivetti, giovane madre veneziana convertita all’islamismo e fondatrice del Movimento per il Diritto delle Donne Musulmane in Italia, ha avvertito, al momento di andare a prendere il figlio maggiore all’uscita della scuola, qualcosa di “esagerato” e che l’ha profondamente contrariata. «Mio figlio», ha scritto di getto appena tornata a casa, «e tutti i bambini delle elementari frequentate da lui sono stati invitati a puntarsi al petto la stella di David al momento dell'uscita da scuola. Questa per me è una forma di violenza. È vietato indossare il velo islamico a scuola o al lavoro ma è obbligatorio indossare la stella di David il giorno della memoria. Massimo rispetto per una tragedia indicibile, costata la vita a 5 milioni di esseri umani. Ma per ricordarla e dolermene non devo per forza uscire con la stella gialla sul cappotto o con la kippah».
La stella, consegnata ai bambini da alcuni compagni di scuola, faceva parte di una serie di iniziative del programma “archivio della storia”, che prevede lo sviluppo di un argomento normalmente poco trattato dai programmi scolastici. Quest’anno la Shoah è uno di questi argomenti e, per farlo conoscere ai bambini, sono state proposte alcune letture, dei canti e - appunto - consegnata la stella di David come simbolo della giornata. Nessun obbligo di indossarla, stando almeno ad un’insegnantema, ma il gesto in sé non è piaciuto. «Forse esiste», si domanda Silvia Olivetti, «un giorno della memoria con mezze lune rosse sui giacconi anche per ricordare i milioni di musulmani morti? Mi sembra ci sia stata, da parte della scuola, una certa mancanza di sensibilità. A Marghera è presente anche una piccola comunità di palestinesi e spero che non si siano anche loro trovati nelle condizioni di dove portare a casa un simbolo che, almeno per loro, significa ben altro. Lo ripeto: massimo rispetto per i cinque milioni di morti, ma preferisco che i miei figli, così come noi a casa, si dispiacciano con islamico e rispettoso contegno».
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