Mestre, mercato aperto il 25 aprile? Coro di “no” in via Fapanni

Ambulanti al lavoro il 25 aprile? L’idea divide non solo i venditori, ma anche i clienti. Se gli ambulanti del mercato bisettimanale risentono di più della chiusura del 25 aprile (mercoledì, giorno di mercato), quelli del mercato stabile di via Fapanni la vedono diversamente. Alcuni sono incerti sul da farsi, ma quasi tutti sono nettamente contrari aall’apertura. «Aprire il 25 aprile in una giornata di festa, così come di domenica, è sbagliato», commenta Diego Pattarello dietro il suo banco di frutta e verdura «a questo punto, allora, si farebbe prima a cancellare del tutto il calendario di aperture e chiusure. Io non aprirò di certo, le festività devono essere rispettate, abbiamo diritto di vivere. Altrimenti devono lavorare tutti, ma proprio tutti, dalle banche alle poste».
«Mercoledì prossimo, nel calendario, è segnato in rosso» spiegano ad Ittica Duemila «festa è festa e basta».
Poi c’è chi è più possibilista. «Dipende: se tutto rimanesse aperto, da Piazza Ferretto a piazzetta Coin ai negozi qui intorno», commenta Michele dell’ortofrutta “Daniela e Michele”, «a queste condizioni sì che terremmo aperto. Altrimenti alzerebbero le serrande solo i bengalesi, visto che per loro più o meno un giorno vale l’altro». «Il vero problema», aggiunge, «è che il nostro è l’unico mercato di tutta Italia intrappolato all’interno delle Ztl, questo è il grosso limite».
Marisa Battocchio, che pure è cliente allo stesso banco, la provvista di festa non la vuole proprio fare: «Odio, venire a fare le spese quando è festa..», dice, «domenica e le festività comandate, come la Liberazione, è meglio stare tutti a casa».
«Si deve vivere», sbotta Roberto Checchin dell’omonimo banco, «il brodo lungo non è buono. Più diluisci, ossia più tempo hai a disposizione, più cala l’interesse. Già vediamo che con i centri commerciali aperti la domenica, il lavoro al lunedì mattina per noi è calato. In ogni caso ci sono le tradizioni, la vita sociale, il riposo».
«Sono estremamente contraria» commenta Gianfranca Cabbia, che da Marghera è di passaggio al mercato di Mestre «ho lavorato per anni nel commercio, per fortuna ora sono andata in pensione. Non credo che lavorare durante le festività paghi e non penso proprio che mercoledì 25 aprile il mercato funzionerebbe».
«Aprire sempre è darsi la zappa sui piedi», interviene il titolare di Pino Frutta «di supermarket ce ne sono anche troppi, non possono essere le grandi catene a dettare le regole».«Già lavoriamo 14 ore al giorno», precisa la moglie Stefania Tagliamento «sicuramente il 25 terremo chiuso e non è comunque questo che ci farà diventare più ricchi o più poveri». «Festa è festa», chiosa Giulio Armando mentre serve fragole, «lavoriamo tante di quelle ore noi». «Sono contraria», precisa una cliente, Franca Pregnolato, «ho vissuto la fine della guerra, mio padre è stato partigiano, ha lasciato moglie e 7 figli per andare a combattere, nel 1945 avevo sette anni. La spesa quel giorno? No, non la farò».
Marta Artico
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