Mestre, l’ex palazzo delle Poste torna in vendita. Kluge è pronto a cedere il progetto

L’imprenditore aveva acquistato l’immobile per 6 milioni e ora sta trattando per 12-14. Diventerà un ostello o un hotel
MESTRE (VE) PALAZZO DELLE POSTE IN VIALE STAZIONE @ LIGHTIMAGE 10/08/2010 MESTRE PALAZZO DELLE POSTE
MESTRE (VE) PALAZZO DELLE POSTE IN VIALE STAZIONE @ LIGHTIMAGE 10/08/2010 MESTRE PALAZZO DELLE POSTE

MESTRE. Mr Kluge è pronto a vendere il palazzo delle ex Poste, destinato a diventare, nell’ambito dell’accordo di programma della stazione ferroviaria, un ostello o un albergo.

E, nella prima ipotesi, si parla di qualcosa come 600 posti letto. Il Palazzo delle ex Poste potrebbe quindi, ancora una volta, cambiare di mano. I primi a credere nell’investimento erano stati quelli dell’Immobiliare Favretti, che era al 60% di Enzo Zugno. L’obiettivo era la trasformazione del palazzo in una struttura ricettiva, nell’ambito della riqualificazione di Mestre. Un percorso ad ostacoli: il vincolo (poi tolto) per quel palazzo simbolo della corrente architettonica del brutalismo, poi l’accordo di programma congelato e totalmente rivisto dal mandato del sindaco Luigi Brugnaro.

Quelli dell’Immobiliare avevano già pronto anche l’accordo con la catena spagnola H10 che poi, visti gli intoppi, si era defilata. Un percorso ad ostacoli che, due anni fa, ha portato quelli della società a vendere il palazzo, per circa 6 milioni di euro, a Michael Kluge (la società è la stazione di Mestre srl). Kluge è l’imprenditore tedesco che ha realizzato anche i due ostelli A0, poi entrati nell’orbita del fondo americano Tpg (Texas Pacific group).

Kluge nel giugno del 2018 - quando l’accordo di programma per il recupero della stazione era ancora in alto mare - si era lamentato per i tempi lunghi d’approvazione. Poi lo scorso dicembre l’intesa è arrivata, firmata tra Comune, Ferrovie dello Stato, Rfi Rete Ferroviaria Italiana e Fs Sistemi Urbani. E lo scorso luglio l’accordo è stato ratificato dal consiglio comunale.


La cornice dell’accordo garantisce, anche a Kluge, di sviluppare la sua nuova struttura ricettiva, una torre che da un lato guarda il piazzale e dall’altro i binari, con spazi commerciali al piano terra. Del palazzo delle ex Poste però Kluge ora vorrebbe liberarsi. Con una vendita chiavi in mano: nel senso che, oltre all’immobile, nel pacchetto ci sarebbe anche il progetto della nuova struttura ricettiva (ostello o albergo non è ancora stato deciso) al quale sta GIà lavorando da un pezzo lo studio di architettura di Sandro Bisà, che già ha firmato, sempre in collaborazione con Kluge, i due ostelli A0 sul rampa cavalcavia di Mestre. Nelle trattativa di queste settimane è ballata una cifra almeno doppia rispetto al prezzo di acquisto di 6 milioni, in una forbice compresa tra i 12 e i 14 milioni di euro. Plus-valore dettato dal fatto che ora l’accordo di programma c’è, e la strada è in discesa.

Cifra comunque troppo alta, per alcuni operatori del settore; giusta, per altri, i quali ricordano che l’ostello (o l’albergo) sorgerà proprio all’imbocco della stazione ferroviaria e avrà quindi una marcia in più rispetto alle altre strutture aperte nelle scorse settimane in via Ca’ Marcello. In ogni caso, che a gestire la partita sia Kluge o qualche altro soggetto imprenditoriale, c’è un anno di tempo dallo scorso luglio per aderire all’accordo di programma, e vedersi garantita così la possibilità di realizzare la struttura ricettiva. E’ chiaro che se, entro un anno, Kluge non troverà nessuno per chiudere l’accordo, andrà avanti in prima persona.

L’accordo di programma ratificato lo scorso luglio dal consiglio comunale prevede la realizzazione di una stazione con uno sviluppo sia sul lato Mestre, che su quello Marghera. Dal lato di Marghera è previsto l’intervento di Salini-Cediv nell’area di via Ulloa. Marghera sarà collegata a Mestre con una piastra soprelevata, e a Mestre sono previste due torri albergo. Al posto dell’ex palazzo delle Poste, e nell’attiguo edificio di Sistemi Urbani. Per l’area dell’ex scalo merci di via Trento, di Sistemi Urbani, l’Accordo prevede nuove superfici a destinazione mista. Al Comune va una quota di residenziale e un ampio spazio per l’ampliamento del Parco del Piraghetto. —


 

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