Marsilio, la festa e la commozione

In mille alla Fenice tra ministri ed editori. De Michelis: «E' la mia vita»
L’editore Cesare De Michelis con l’attrice Anna Kanakis. Al centro la platea, a destra l’orchestra
L’editore Cesare De Michelis con l’attrice Anna Kanakis. Al centro la platea, a destra l’orchestra
 Eccoli, infine, questi cinquant'anni benedetti. Sono tutti qui, fusi nel cuore e nella pancia di Cesare De Michelis imbottito di Tachipirina e felice come non mai. Felice fino alle lacrime che caccia via con il dorso della mano mentre dal palco della Fenice ringrazia chi gli è stato vicino - e prima tra tutti la moglie Emanuela - nel lungo, brevissimo, mezzo secolo della Marsilio.  Alla festa della casa editrice arrivano imprenditori, ministri, i vertici della Rcs, i veneziani che non mancano mai e quelli che mettono fuori il naso solo quando vale e ieri sera valeva triplo, macchè triplo, quadruplo: i cinquant'anni della Marsilio, i cinquant'anni di «Intolleranza 1960» di Luigi Nono, la «prima» della Fenice e il quindicesimo anniversario dell'incendio del teatro, tutto in un colpo solo.  «E' una vita, la mia vita» dice De Michelis dietro gli occhiali appannati, anche se in realtà è un pezzetto di vita di molti. Lo è per Stefania Craxi, legata al fondatore della casa editrice da «amicizia, affetto e solidarietà politica». Lo è anche per il ministro del Welfare Maurizio Sacconi («un motore di ricerca e innovazione»). Lo è moltissimo per il ministro alla Funzione Pubblica Renato Brunetta, che (anche) in Marsilio ha trovato un editore complice della sua esuberanza. Dieci libri. «Ha sempre prodotto idee e libertà» chiosa.  Per la festa della sua vita, Cesare De Michelis ha voluto intorno a sè tutti quelli che la Fenice poteva contenere. Mille invitati che si mescolano ai fratelli Gianni e Marco, al figlio Luca, ai collaboratori che hanno permesso alla casa editrice di pubblicare 6 mila titoli e di aver scoperto - tra gli altri - la multinazionale Stieg Larsson. Ha voluto, lui che è pazzo di Verdi, un'opera di Nono fatta di politica e morte, quindi non propriamente da spanciarsi, per tenere insieme quel cordone che lega la cultura veneziana.  Al sindaco Giorgio Orsoni la serata decisamente piace. «E' il segno della vitalità della città» annota, mentre i riflettori si spostano sulla bellissima e taccutissima Anna Kanakis. Anche lei dice qualcosa, ma è uguale. Sfilano la vedova Nono, Nuria Schoenberg, Paolo Baratta, Inge Feltrinelli, Giustina Destro, Fabio Cerchiai, Marco Cappelletto, Barbara Valmarana, il nuovo sovrintendente Cristiano Chiarot, lo scrittore Luis Sepulveda, Luigino con Roberta Rossi in favoloso stile anni Trenta, il presidente di Rcs libri Paolo Mieli che dice: «La Marsilio è una gloria del sistema editoriale, un autentico gioiello veneziano» e si accomoda nel palco reale. Poi tutte alle Apollinee per un apertivo e cena (ma per pochi) al Bauer.  

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