L’oro di Venezia a casa Rubelli

Ha aperto i battenti il nuovo showroom con il museo dei tessuti
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 13.04.2018.- Tessuti Rubelli San Samuele.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 13.04.2018.- Tessuti Rubelli San Samuele.

Un ritorno a casa per i tessuti Rubelli, eccellenza veneziana famosa in tutto il mondo. Da ieri le porte di Ca’ Pisani Rubelli si sono riaperte per ospitare showroom, negozio e archivio storico del Gruppo. Un vero e proprio ritorno a casa: dal 1966 infatti le attività si svolgevano a palazzo Corner Spinelli. Al vertice dell’azienda familiare, fondata nel 1889 da Lorenzo Rubelli dopo l’acquisizione della ditta Gio Batta Trapolin, c’è oggi Alessandro Favaretto Rubelli. Con lui, anche i figli Nicolò e Andrea. A 130 anni dalla sua nascita, oggi la gestione ricade sulla quinta generazione Rubelli. In attesa di prendere le redini, la sesta già vive all’interno di Ca’ Pisani. Famoso in città e all’estero, il Gruppo vanta da sempre un collegamento all’arte e alla cultura. Celebre il suo rapporto con il museo Guggenheim, grazie al sostegno di giovani designer, l’organizzazione di mostre, la promozione di eventi nei quattro angoli della terra. La sede storica di Palazzo Pisani Rubelli è un classico esempio di gotico veneziano del ‘300. La facciata, con la sua “pentafora”, è sovrastata da una trifora. Lo stile dell’epoca è testimoniato anche da un raro “portego” (sala centrale tipica dei palazzi veneziani) che, in origine, aveva una forma ad “elle”. Il palazzo è in Contrada San Samuele e la prima costruzione sorge su un pezzo di terra circondato da acqua. Ecco perché l’area prende il nome di “Piscina”. Circa 150 anni fa, il palazzo passa dalla proprietà della famiglia Pisani-Bollani alla famiglia veneziana. Da subito diventa residenza di Lorenzo Rubelli, fondatore dell’azienda. Dalla metà degli anni ’90 fino ad oggi, il palazzo ha subito quattro cicli di ristrutturazione. L’ultimo, il più recente, per mano degli architetti Leo Schubet e Verdiana Durand de la Penne. Con i lavori di ristrutturazione, è stata realizzata una vasca di protezione dalle acque alte. In totale, 360 metri quadrati, sviluppati su tre piani, con lo showroom tessile, lo spazio espositivo per mobili e accessori e il museo-archivio storico con oltre settemila documenti tessili databili tra la fine del XV e la prima metà del XX secolo. In occasione della riapertura, è stata presentata la mostra “L’oro di Venezia”. Si tratta di due differenti percorsi: il primo è dedicato ad “Aurum”, un tessuto in seta e oro che celebra il pregio dei metalli preziosi nella tessitura; il secondo mette in luce le più importanti collaborazioni tra l’azienda e alcuni dei più famosi artisti tessili del Novecento. Tra questi, Giò Ponti e il suo progetto “Punteggiato”; oppure Vittorio Zecchin, raffinato artista muranese che per Rubelli ha disegnato diversi arabeschi. La mostra comprende anche tessuti che ripropongono le decorazioni delle opere di Botticelli. (e.p.)



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