L’Interporto all’Orlean di Gabriele Volpi
Sono stati firmati i contratti di cessione degli asset delle società di De Vecchi e della Tia

Dopo l’uscita di scena dell’ex Cia di Eugenio de Vecchi, arriva un nuovo gestore per l’Interporto di Venezia, l’unico del genere affacciato sulle banchine portuali che ha come concorrenti diretti i vicini interporti di terraferma a Padova e Verona.
Nei giorni scorsi sono stati firmati i contratti per la cessione alla società Orlean Invest Holding Ltd che fa capo all’imprenditore ligure Gabriele Volpi - un “magnate” nostrano con attività in Africa e compartecipazioni bancarie – degli asset di Interporto di Venezia spa, dell’operativa società Terminal Intermodale Adriatico Srl (Tia) e del compendio immobiliare di Sonora srl che faceva capo ad Eugenio de Vecchi, per un valore complessivo di 68.077.186 euro. La complessa operazione di cessione – a conclusione della procedura di concordato fallimentare – è arrivata al traguardo due anni dopo l’omologa dei concordati. «La società Orlean» spiega un comunicato dell’ufficio stampa dello studio La Scala «ha acquistato la proprietà dei beni immobili e i diritti attivi in capo alle società Interporto e Sonora, nonché la società Tia, con impegno di procedere all’estinzione di tutti i crediti garantiti ipotecariamente sui beni delle società Interporto e Sonora». La cessione comprende cinque gru portuali semoventi da 80/100 tonnellate, un’area scoperta di 150.000 metri quadri, di cui 90.000 di spazi coperti, 9.550 di immobili con uffici, magazzini autorizzati allo stoccaggio di cereali per uso alimentare.
«L’esecuzione degli accordi sottoscritti tra Cia, Interporto, Sonora e Orlean» precisa il comunicato «avverrà non appena rilasciati gli atti amministrativi da parte dell’Autorità Portuale di Venezia per la formale concessione ed autorizzazione in capo alla nuova compagine sociale di Tia, nonché, oltre alla sanatoria di alcuni vizi formali afferenti gli immobili, alla efficace acquisizione dal ceto bancario dei crediti ipotecari vantati verso le società in concordato».
L’Interporto di Venezia, nato dopo una delle prime e poche riconversione delle aree industriali dismesse a Porto Marghera, in questo caso quella in cui sorgeva Alucentro, la fabbrica di anodi di alluminio dimessa nel 1993, che si affaccia su via dell’Elettricità e gestisce le banchine sul canale Ovest.
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