Linea dura dell’Actv, adesso evadere sarà sempre più difficile

di Alberto Vitucci
VENEZIA. Sei milioni e mezzo di evasione l’anno accertata. Il 5 per cento dei passeggeri dei vaporetti non paga il biglietto, percentuale che negli autobus sale fino al 10 e oltre. Un danno ormai insostenibile per un’azienda che deve fare i conti con i cali degli incassi, gli aumenti dei costi e i tagli dei contributi regionali. Così, dopo mesi di polemiche e di studi, la decisione è presa. Dai prossimi giorni scatterà il «piano anti evasione» messo a punto dall’azienda, in accordo con Comune e Avm. Un piano che «dovrà rendere più efficace la lotta all’evasione». Nuovi controlli a bordo dei vaporetti e dei bus, ma anche a terra. Aumento del personale ispettivo. E nuove responsabilità ai conducenti ai marinai. Il tutto in attesa dell’installazione massiccia dei “tornelli”, passaggi con le sbarre nei pontili e nelle aree a terra. Un piano che costerà circa tre milioni e mezzo. «Innovazioni tecnologiche costose ma necessarie», dice il presidente di Actv Marcello Panettoni, «che ci consentiranno di ridurre l’evasione tendenzialmente verso lo zero». Tra le sperimentazioni di questi giorni ci sono i tornelli a terra, già funzionanti al Tronchetto, terminal di grande afflusso turistico. Chi non passa l’abbonamento o il biglietto Imob non entra. Cabine di attesa. Saranno montate speciali “cabine” dove entrare in attesa dell’autobus. Si sale, tutti insieme, ma solo dopo aver vidimato il tagliando di viaggio. Le chiamano “fermate attrezzate” e prevedono aree di attesa aperte solo sul lato stradale, chiuse dagli altri tre lati. Prototipi saranno sistemati a piazzale Roma, Stazione ferroviaria, corso del Popolo e piazzale Cialdini.
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