L'imprenditore: «Quell'energia ci serve»

Giancarlo De Lazzari amministra- tore delegato di Berengo Spa
«Andrò a votare e voterò no al quesito sul nucleare, perché credo che il mondo e l'Italia non possano fare a meno dell'energia nucleare». Giancarlo De Lazzari, amministratore delegato della Berengo Spa ci mette la faccia e si schiera apertamente a favore del nucleare. «Come serve un piano per l'industria in Italia, così serve un piano per l'energia e l'utilizzo di un mix di fonti energetiche - spiega - Nella scelta di molte aziende di lasciare il paese conta il costo dell'energia, la burocrazia, l'assenza di un piano per l'industria. E quando si parla di fonti rinnovabili spesso sento fare affermazioni errate o irrealizzabili. Le fonti rinnovabili non garantiscono energia al paese per 24 ore al giorno. Il gruppo Berengo ha una piccola società che si occupa di elico e servirebbe far funzionare i generatori per 5 mila ore l'anno. In Italia non ci sono siti che garantiscano una media d'uso per più di 2 mila ore. Servirebbero quindi incentivi statali ma perché darli visto che le fonti rinnovabili costano tre volte l'energia nucleare?». Secondo De Lazzari è giusta la pausa di riflessione decisa dal governo dopo l'incidente in Giappone e se si deciderà di realizzare anche nel Veneziano una centrale «la scelta non dovrà essere presa dalle popolazioni ma più in alto, rispettandola poi». In questa campagna referendaria il fronte del no, a sostegno del nucleare, in città si è vista poco: «Si ha paura a dirlo. Prima Cernobyl, poi la tragedia giapponese hanno creato un atteggiamento negativo verso il nucleare e mancano, non politici, ma statisti in grado di indicarci il futuro». (m.ch.)
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